Alla fiera dell’est per de Boer Mancini a casa Suning mandò.
E venne Vecchi che sostituì de Boer che dall’Olanda Suning comprò.
E venne Pioli che rispedì Vecchi alla primavera che sostituì De Boer che dall’Olanda Suning comprò.
Arrivò Pioli che non voleva esser traghettatore ma pareggiò a Torino e cominciò il declino e alla fine Suning esonerò.

No, non è Branduardi e non è una canzone; ma c’è la fiera dell’est e c’è una storia analoga: via Mancini per De Boer al quale, esonerato senza pietà, succede Stefano Vecchi – tecnico dell’Inter Primavera – mentre la dirigenza, spaccata a metà per idee e non solo e divisa tra versante occidentale e versante orientale, pensa ad un tecnico che possa normalizzare -così dicevano- una situazione di crisi profonda e quasi irreversibile. Il versante occidentale, o per meglio dire italiano, ha la meglio e la panchina viene affidata all’italianissimo Stefano Pioli che raccoglie l’Inter dalla difficile, a tratti tragica situazione nerazzurra che da novembre a marzo stravolge ancora una volta gli scenari trasformando il brutto anatroccolo in un cigno e ridona fiducia all’ambiente sradicandolo da quella situazione di irreversibilità nella quale si trovava la squadra a fine 2016. Il brutto anatroccolo muta pian piano i tratti somatici e quando sembra essere diventare cigno, il siero di bellezza perde l’effetto magico e la bellezza sfoggiata dopo il 7-1 contro l’Atalanta si sgretola inesorabilmente una settimana dopo evidenziando quanto si trattasse di una bellezza apparente: arriva il match contro i granata e il pareggio a Torino segna l’inizio di una nuova fine. Dopo il due a due all’Olimpico si sono susseguite cinque sconfitte, tra cui uno rimediato a Crotone, un pareggio beffardo al 97′ che punge più di un sconfitta e dulcis in fundo, fresco di giornata (o quasi) un altro esonero. Nella tarda serata di ieri 9 maggio 2017 l’F.C. Internazionale annuncia con un comunicato stampa improvviso l’esonero di Stefano Pioli e del suo staff, affidando la gestione della squadra ancora una volta a Stefano Vecchi che sederà sulla panchina fino alla fine della stagione. A tre giornate dalla fine di un campionato più disastroso che disastrato, sull’Inter si abbatte una bufera che si imbeve di toni surreali e inverosimili, un bufera che sembrava essere stata domata ma che in realtà era solo stata arginata per qualche tempo, suggellando quanto accade in campo: una crisi irreversibile (questa volta davvero e senza alcuna speranza di possibile ripresa, viste le tempistiche) che ancora una volta parte da molto più lontano di San Siro e che a quanto pare ha radici ben più a est di Appiano Gentile e che, nessuno ce ne voglia, parte proprio da Nanchino.

 

Egle Patanè