La Juventus in finale a Cardiff per realizzare il sogno Champions League ma c’è anche una leggenda da consacrare: Gigi Buffon

Arrivare in finale non conta più nulla, parola di Gigi Buffon. La Juventus conquista la nona finale di Champions League della sua storia, la seconda in tre anni ma adesso non si può più sbagliare. Lo sa bene il portierone bianconero, leggenda vivente del calcio italiano che, a 39 anni suonati, non ha mai smesso di sognare la coppa dalle grandi orecchie.

Un mondiale all’attivo, quello di Berlino nel 2006. Berlino che dà, Berlino che toglie, come la finale del 2015 persa contro il Barcellona. Ma c’è anche Manchester che, nel 2003, ha sancito la vittoria del Milan in un derby tutto italiano. “Abbiamo raggiunto Cardiff, ma non dico neanche che era il nostro primo obiettivo perché ormai non conta più niente arrivare in finale. Due anni fa in molti pensavano che sarebbe stata la mia ultima finale e anche io ho valutato questa ipotesi ma non ne ero certo. Bisogna credere nei sogni fino all’ultimo giorno”, le parole di Buffon ai microfono di Premium Sport al termine della semifinale di ritorno contro il Monaco.

E la Juventus ha pensato di sognare in grande, anche quest’anno. I tifosi però non attribuiscono meriti particolari: nel sondaggio che abbiamo lanciato sul nostro profilo Twitter solo il 5% crede che il merito sia principalmente di Buffon e della BBC,mentre mister 90 milioni Gonzalo Higuain racimola solo l’1%. C’è molta più stima nel lavoro di Massimiliano Allegri (31%), ma soprattutto nello spirito di un gruppo forte e consolidato (63%).

La possibile vittoria in finale a Cardiff non vorrebbe dire soltanto riportare la Champions a Torino dopo 21 anni superando i campioni in caria del Real Madrid, vorrebbe dire poter dare a Cesare quel che è di Cesare. Il Pallone d’Oro non è più come una volta, inutile rimarcarlo, ma se c’è qualcuno a cui è stato scippato anche più di una volta quello è proprio Gigi Buffon. I mondiali dovevano incoronarlo, ma gli è stato poi preferito, con buona pace di noi italiani, Fabio Cannavaro. Nulla da eccepire se non che Buffon non lo ha ancora vinto. Una bestemmia. Ma l’ostacolo da superare non è per nulla semplice se davanti c’è Cristiano Ronaldo.

CR7 sta vivendo nel suo massimo splendore adesso che è diventato decisivo anche per la Nazionale portoghese. Tutto dipenderà da chi porterà a casa a vittoria il 3 giugno, funziona così. Anche l’Equipe, qualche giorno fa, ha pesantemente rilanciato la candidatura del portiere azzurro: “uno dei migliori portieri che questo sport abbia mai conosciuto. Pallone d’Oro? Sì, se mai, per caso, CR7 dimenticasse di vincere questa finale”. Non basterà quindi l’imbattibilità di 600 minuti accumulata dalla squadra bianconera in questa Champions con soltanto 3 gol subiti prima della finale, non basta il percorso straordinario della squadra bianconera che è in corsa ancora su tutti i fronti: servirà molto altro. Vincere, innanzitutto.

CONSUELO MOTTA