A soli 26 anni, dopo aver raggiunto la promozione in Serie B, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo: la storia di Alessandro Spanò, capitano della Reggio Audace, è singolare e in controtendenza

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Happiness.

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Il difensore della Reggiana, il giorno successivo alla vittoria sul Bari nella finale dei play-off di Serie C che è valsa la promozione nel campionato cadetto, si è laureato col massimo dei voti in Economia Aziendale e Management discutendo una tesi su “La democratizzazione degli investimenti”.

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Poi, la decisione che ha spiazzato tutti.

Spanò nei mesi scorsi era stato ammesso a una Business School internazionale (la Hult Business School) che lo porterà a seguire corsi in giro per il mondo e ha così deciso di lasciare il calcio per dedicarsi agli studi.

La comunicazione ufficiale è però arrivata solo dopo la disputa dei playoff per evitare di destabilizzare i compagni.

“È il momento di prendere un’altra strada, che mi porterà lontano dai campi di calcio e verso un nuovo capitolo di questo gioco che è la vita.
Forse sono un po’ matto, ma la ragione non ha sempre ragione.” 

Nel momento più alto della sua carriera, quindi, spiazza tutti ma, chi lo conosce sa che Spanò non è mai stato il “classico calciatore” tutto campo, soldi e vacanze a Formentera. Basti pensare che a 22 anni le vacanze le ha trascorse in Africa a costruire un ospedale.

“I cliché sui calciatori non vanno presi alla lettera.
Non è che il mestiere fa la persona.”

Così, da settembre, anzicchè fare allenamenti, gare, trasferte, Spanò seguirà un progetto della durata di 20 mesi, strutturato su due Master (International business e Disruptive business) e si dividerà tra Londra, Shanghai e San Francisco.

“Se ho pensato che rinuncio a tanti soldi certi per qualcosa di incerto? La vita è fatta di scelte, io ho scelto… se a 26 anni avessi messo i soldi davanti a tutto, e in particolare davanti alla sete di conoscenza, non mi sarei piaciuto granché!”

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Ciao piccolo Ale, stai muovendo i tuoi primi passi in giardino. Hai già la maglia del Milan addosso e la palla tra i piedi. Vedo che papà non ha perso tempo. Tra qualche anno metterai le tue prime scarpette con i tacchetti e imparerai a legarti i lacci da solo. Il campo in terra dell’oratorio ti aspetta, sarà il tuo primo piccolo grande stadio. Inizierai a sognare di diventare un calciatore, ma non sai cosa ti aspetta. Dal caldo dei ritiri d’agosto alla neve di dicembre. Con il buio a farti compagnia mentre aspetti il treno della sera per tornare a casa, con quel borsone in spalla quasi più grande di te. Crescerai e continuerai a inseguire quel sogno. Giorno dopo giorno. La tua passione ti insegnerà la dedizione al lavoro, la voglia di migliorarsi e il sapersi rialzare davanti alle avversità. Non immagini neanche gli sforzi che farà la tua famiglia per accompagnarti in questo viaggio. Ma arriverà un pomeriggio in cui sarai seduto in una piccola stanza, e firmerai il tuo primo contratto. Credimi, ce la farai. Ti sembrerà che tutto accada così in fretta. Non avere mai paura, farai sempre la scelta giusta, perché sai decidere con il cuore. Dovrai preparare le valigie, andrai via di casa. Amerai una nuova città, la sua terra e la sua gente. Ti accoglierà come un figlio, diventerà casa. Vi prenderete per mano in questo viaggio e raggiungerete grandi obiettivi. Restituiscile tutto ciò che potrai, dentro e fuori dal campo. I valori che deciderai di lasciare saranno l’eredità più importante. La tua pelle e il tuo cuore saranno granata, per sempre. Troverai tante persone magnifiche. Ringraziale tutte, ti regaleranno delle emozioni indelebili. Ora quel fuoco di curiosità che arde dentro di te è diventato indomabile, e ti vuole portare alla scoperta del mondo. Forse sei matto, ma tutti i bambini sono un po’ folli. Comincia un nuovo capitolo della tua vita, ma di questo non posso svelarti ancora molto. Vai a scoprirlo, come sempre con il cuore in mano, e lasciati guidare dal destino.

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Federica Vitali