Dopo l’esonero del tecnico Fabio Caserta, Fabio Cannavaro è il nuovo tecnico del Benevento, attualmente tredicesimo, con solo 7 punti all’attivo

È stato il club giallorosso ad annunciarne l’esonero presentando, giovedì 22 settembre al Palazzo Paolo V,  il nuovo allenatore, classe ‘73.

Un grande appuntamento, che ha visto tra sponsor e l’importante stampa giornalistica, la felicità incommensurabile di Fabio Cannavaro: 

“Sono stato lontano per tanto tempo, ma faccio questo lavoro già da un po’ di tempo.
Devo ringraziare il direttore sportivo Pasquale Foggia che, dal primo momento, mi ha trasmesso l’importanza del progetto. Alle spalle abbiamo un presidente che fa lavorare con tranquillità, è un aspetto fondamentale che fa la differenza. So che la sfida non sarà semplice: la serie B di quest’anno è di livello e ci sono tante realtà che puntano al salto di categoria.”
 

Un ottimo inizio sembra quello che è ipotizzato dal nuovo tecnico.

Un volto nuovo sulle panchine del campionato italiano, ma che è da anni impegnato all’estero, complici le sue esperienze nel Vicino e nell’Estremo Oriente: Cina. 

Dopo la decisione di abbandonare il calcio giocato, l’ex campione del mondo, nel 2012 sceglie di intraprendere la carriera che molti giocatori fanno una volta appese le scarpine al chiodo: l’allenatore. 

Oltre a lui, nel corso di quell’anno, saranno in tanti a tentare il nuovo riscatto. Tra i nomi, alcuni dei sei ex compagni della nazionale del 2006: Gennaro Gattuso, Fabio Grosso, Marco Materazzi. 

Da lì, una sosta all’Al-Ahli di Dubai, e poi una ripida ascesa in Cina, dove allenerà inizialmente il Guangzhou Zuqiu Julebu, nel novembre del 2014, fortemente voluto dall’allora direttore tecnico, Marcello Lippi, suo allenatore ai tempi del Mondiale.

Nonostante le ottime promesse, nel giugno del 2015 verrà esonerato, con la squadra al primo posto del campionato, e al suo posto verrà preferito a Luiz Felipe Scolari. 

Dopo una piccola esperienza all’Al – Nassr, finita in nuovo esonero, il 9 giugno del 2016, ritorna in Cina, come allenatore del Tianjin Quanjian, squadra militante nella seconda divisione cinese.

Un compito difficile che però Fabio accoglierà come le sfide calcistiche, che negli anni lo hanno sempre contraddistinto, con umiltà e talento. Partendo dal dodicesimo posto in classifica, riuscirà a centrare la prima e storica promozione in massima serie.  

La sua carriera però lo riporta nel novembre del 2017 però, ad allenare nuovamente il Guangzhou Zuqiu Julebu, prendendo le redini della squadra dopo l’esonero di Scolari, che l’aveva sostituito.

Con la squadra biancorossa, vincerà: Supercoppa di Cina (2018) e il Campionato cinese nel 2019.

L’anno seguente perderà la finale di campionato, mentre nel settembre del 2021, risolve consensualmente il contratto, complice anche la situazione finanziaria del club. 

La sua esperienza in Cina non si esaurisce certo ai soli club nazionali: nel 2019 viene nominato commissario tecnico della nazionale cinese, sostituendo Marcello Lippi esonerato, che occuperà il ruolo di direttore tecnico. 

Un’esperienza non prolifica, che terminerà appena dopo due sconfitte. Ora però per Fabio, è tempo di guardare avanti. E ora l’avanti significa solo una cosa: riportare il Benevento in A.  

“Tengo per me il nostro obiettivo, lasciamo parlare gli altri. Sono contento che la proprietà abbia puntato su di me e il mio staff. Sono qui per farmi apprezzare come tecnico, non come ex calciatore”.    

È impossibile non pensare alla sua carriera da giocatore, o al Mondiale del 2006, quando si parla del ex difensore napoletano: la coppa del mondo che stringe tra le sue mani nella notte di Berlino, è un ricordo indimenticabile nei cuori dei più.

Ma indubbiamente, questa nuova esperienza in Serie B, potrà dargli nuova linfa vitale, e soprattutto riportare la tifoseria della strega al seguito della sua squadra:  

“Ora tocca a noi trascinare i tifosi. Vedere uno stadio vuoto non è bello e non aiuta. Sta a noi riportare tutti dalla nostra parte”. 

Chi ha puntato su di lui, è stato proprio il direttore sportivo del club giallorosso, Pasquale Foggia.

A parlarne è stato proprio Cannavaro durante la sua presentazione: “Il direttore sportivo ha contattato mio fratello Paolo, poi sono stato contattato e ho accettato immediatamente. Era giusto sedersi attorno ad un tavolo e ascoltare i loro progetti, per rispetto di chi decide di credere in te. Ho preso un po’ di tempo per valutare ogni aspetto, ma dentro di me sentivo fosse un’occasione da cogliere al volo.” 

Parolo che sanno di rispetto, e voglia di riscatto soprattutto, anche quelle del presidente Oreste Vigorito, che ha deciso di puntare tutto sul legame che esiste tra la città di Napoli e quella di Benevento: “Cannavaro è l’emblema del riscatto. Ha rifiutato offerte di altri club che militano in contesti ben più prestigiosi. Invece ha preferito essere qui. E lo ringrazio.” 

Ma come sarà il nuovo Benevento firmato Cannavaro? 

Principalmente il suo modulo di base è il 4-3-3, ma non disdegna certo di passare al 4-2-3-1.

Una caratteristica? Fluidità, possesso palla e proiezione.

Niente staticità: ama pressare, e occupare tutti gli spazi in fase di attacco.

In una recente intervista rilasciata a Fanpage, ha dichiarato:

Ho bisogno di due soli punti fermi: il regista davanti la difesa e il centravanti.” Gli altri giocatori possono cambiare di posizione a seconda dei movimenti, tra ala, mezzala e terzino. La difesa è invece chiamata a iniziare il gioco, cercando di portarlo sempre avanti e farlo proseguire. 

Allenatore non di “vecchio stampo”, racconta di come per lui sia essenziale studiare gli avversari nei minimi dettagli: una soluzione che sa di precisione, disciplina e di cambio in corsa: “Dobbiamo allenarci a ritmo della gara riproducendo molto fedelmente le condizioni di stress fisiche e mentali che troveremo durante la partita. Ci alleniamo ad alta intensità, perché vogliamo imporre il nostro ritmo”. 

Riprendere il Benevento in corsa sarà una sfida, ma Fabio Cannavaro sembra essere l’uomo giusto.

Sebbene abbia già espresso pareri negativi sulla condizione di alcuni giocatori, è già deciso a recuperare tutti fisicamente, dando loro una nuova idea di gioco che possa esaltare le loro qualità. O forse aiutarli sotto il piano mentale, dopo che il morale della squadra si è nuovamente indebolito dopo il cambio tecnico.

L’essere allenati da un campione del mondo farà cambiare loro idea? 

Per il momento per la tifoseria sannita l’avere Cannavaro è una vera e propria sorpresa che risolleva pian piano, il morale dei tifosi.

Quello che sembra essere il più contento è sembrato il presidente, che ha creato molto stupore con le sue dichiarazioni: “Mi ha chiesto un campo di calcio, l’unico strumento di lavoro necessario. E se un allenatore mi chiede il campo, anziché ogni altra cosa, significa che vuole fare calcio.”  

E questo lo deve far apprezzare ancora di più.

Un uomo che ha vinto tutto, ma che non disdegna un’esperienza che lo ha riportato di nuovo a casa.

Obiettivo? Cercare di riportare il Benevento nel massimo campionato, ed eguagliare il percorso di Inzaghi.

Le premesse ci sono tutte, e dalla sua parte ha un’intera città che è pronta sostenerlo al Ciro Vigorito. 

 

Rosaria Picale