Per i veri sampdoriani Paolo Mantovani è IL PRESIDENTE, unico inimitabile ed inarrivabile, ma non solo per loro, la figura del petroliere ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, un calcio d’altri tempi fatto di cuore, romanticismo e passione. Nato a Roma il 9 aprile 1930 e trasferitosi a Genova nel ’55, Mantovani, grande appassionato di calcio, si innamora dei colori blucerchiati diventando prima addetto stampa della società per poi esserne il presidente dal 1979. Con lui la Samp passò dal purgatorio della Serie B al diventare protagonista del calcio europeo, con un’escalation indimenticabile resa possibile da abili colpi di mercato e dall’ aver saputo creare un ambiente familiare in cui Paolo era un po’ il papà di tutti i giocatori facendosi però sempre rispettare.

Insieme ai suoi due storici Direttori Sportivi Claudio Nassi e Paolo Borea, Mantovani portò sotto la Lanterna giocatori di calibro internazionale che, insieme a giovani di talento, furono gli artefici degli anni indimenticabili blucerchiati, arricchendo la bacheca societaria con tre coppe Italia, una Coppa delle Coppe, uno scudetto, una supercoppa italiana e la storica finale di Coppa Campioni del 1992 persa ai supplementari contro il Barcellona.

Il Presidente si spense il 14 Ottobre 1993 a causa di un cancro ai polmoni che non gli lasciò scampo, al funerale parteciparono i suoi giocatori e una marea di tifosi, tutti in lacrime per salutare una persona vera, ricordata nell’ambiente sportivo per il suo fair play, qualità rara ormai nel calcio di adesso. Famose sono tante frasi di paolo Mantovani, una delle più celebri impressa nel cuore dei tifosi sampdoriani è di sicuro: ” ….l’unica cosa di cui non sono pentito, nella mia vita, è di essere diventato presidente della Sampdoria…”

 

Claudia Carrega