Sfuma il sogno bianconero: gli uomini di Conte non riescono a capovolgere il 2-1 dell’andata e la finale di Europa League ora è tutta del Benfica. Lo 0-0  ha decretato l’uscita della squadra italiana dalla competizione e la rabbia dell’allenatore che ha polemizzato contro l’arbitro, colpevole di non aver concesso un rigore per mani di Markovic e aver permesso alla squadra portoghese di spezzettare e rallentare il gioco. Rancori e rimorsi a parte, un’ulteriore delusione per i bianconeri sarà ospitare proprio allo Juventus stadium il 14 maggio Benfica e Siviglia, pronti a contendersi la vittoria.

Nulla di immeritato, d’altra parte. Gli uomini di Jorge Jesus arrivano in finale per il secondo anno di seguito, dimostrando tenacia e determinazione. La Juve dal canto suo ha spinto fin dove ha potuto, sfortunata in qualche passaggio, ma di sicuro non totalmente in forma; lo dimostra il fatto che i bianconeri non sono riusciti a trovare la porta neppure in superiorità numerica, con l’espulsione di Perez al 66’. Vani anche i cambi di Conte: via Bonucci, Llorente e Vidal, dentro Giovinco, Osvaldo e Marchisio. Nel finale di partita il clima si è surriscaldato con Vucinic costretto ad abbandonare la panchina e Markovic che lascia la sua squadra in 9. Doppia superiorità numerica che non ha contribuito a cambiare il risultato. Sotto gli occhi di Diego Armando Maradona è sfumata così la possibilità di un double bianconero. L’eliminazione della Juventus è stato un duro colpo anche per il calcio italiano: l’Italia è scivolata al quinto posto del ranking Uefa, alle spalle del Portogallo. Non cambierà il numero delle squadre iscritte alle prossime competizioni europee: tre in Champions, tre in Europa League. Tuttavia uno scenario tanto negativo non si riproponeva dal 1984; l’Italia nel 2014/15 partirà da 51.510 contro i 52.133 dei portoghesi. Un divario che potrebbe ampliarsi ulteriormente con l’eventuale vittoria in finale del Benfica

Emiliana Cristiano