Stamattina l’annuncio ufficiale, Marco Tumminello è un nuovo attaccante dell’Atalanta. Nel comunicato si legge che la Dea ha acquisito il giovane a titolo definitivo, ma alla Roma resta il diritto di ricompra per le stagioni 2019/20 e 2020/21. Il prossimo anno invece il ragazzo sarà solo nerazzurro e vedremo cosa saprà farne Gian Piero Gasperini, oramai avvezzo a lavorare e far crescere i più acerbi.

L’attaccante , 20 anni da compiere a novembre, cresce e si mette in luce nelle giovanili della Roma: nato come prima punta, il tecnico della Primavera giallorossa lo adatta poi a esterno atipico per questioni di coesistenza con i suoi compagni di reparto. Arriva nella Capitale nel 2012/13, dopo esser passato da Trapani (il ragazzo è nato a Erice) e Palermo. A solo 12 anni ‘rischia’ di diventare rossonero, ma la giovanissima età e i regolamenti non lo consentono. A Roma invece brilla tanto da giocare spesso titolare e infine Alberto De Rossi riesce a trovargli un posto in una già fortissima Primavera.

La sfida maggiore per il tecnico della Dea sarà lavorare sul caratterino del ragazzo, messosi in passato in luce per comportamenti sopra le righe che lo hanno visto protagonista anche di interventi disciplinari. Prima un gesto poco ortodosso rivolto ai tifosi laziali durante un derby, con seguenti scuse al popolo biancoceleste sui social; una passeggiata in confronto a ciò che accade durante la semifinale scudetto 2016 contro l’Inter. Dopo la sostituzione, Tumminello sfida l’arbitro con un testa a testa guadagnando espulsione e 6 giornate di squalifica. E rieccolo su Facebook a scusarsi con tutti, come per dire: repetita iuvant.

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Anche nell’ultima stagione a Crotone – dove sfortunatamente è stato frenato da un infortunio al crociato – Zenga ha dovuto in qualche occasione tirargli le orecchie. Insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Gasperini non è uno da farsi facilmente intimidire, si sa: temperamento deciso e senza peli sulla lingua, il Gasp saprà stabilire le giuste regole per tenere a bada questo giovane bomber dal carattere ribelle e focoso di uomo del Sud.

E’ ora di abituarsi: la Dea è una signora, bisogna mettere la testa a posto.

Daniela Russo