Sarà la trasmissione radiofonica I Laziali sono Qua condotta da Danilo Galdino sulle frequenze di Elleradio a ritirare il premio come miglior Trasmissione Lazio nel corso del Microfono d’oro, l’evento ideato, organizzato e condotto da Fabrizio Pacifici in compagnia di Claudia Conte. 

Per l’occasione GolDiTaccoASpillo ha intervistato il giornalista, accesissimo tifoso biancoceleste.

Danilo, cosa significa per te questo premio?

Aver vinto il terzo di fila in una categoria nuova è per me sinonimo di grande soddisfazione. Quest’anno abbiamo dato vita al primo programma autogestito e indipendente della comunicazione Lazio. Abbiamo creato un qualcosa che ancora non esisteva. Una vittoria per tutti noi. Sono 12 anni che faccio questa professione a ottimi livelli, ma mai avevo voluto parlare della squadra biancoceleste, nonostante questa mia passione. Preferivo farlo in modo libero, senza scelte editoriali. Questo progetto nasce quasi 2 anni fa e ci abbiamo messo 8 mesi per allestire il tutto. Siamo partiti con qualche settimana di ritardo, molti palinsesti hanno provato a frenarci perché temevano quello che avremmo potuto creare; invece è andato tutto bene e la nostra vittoria è stata prima di tutto quella di avere grande stima e affetto da parte del popolo laziale. 

 A cosa devi il tuo successo?

Penso che il segreto sia vivere ogni mattina come il primo giorno di scuola,  non sentirsi mai appagato, mai bravo, la perfezione non esiste. Dobbiamo sforzarci ogni giorno di essere sempre innovativi  e di studiare quello che  possa piacere alla gente. Sin dal primo giorno ho spiegato che questo programma nasce perché volevo parlare di Lazio e dei laziali e far riscoprire il giusto senso di appartenenza. 

La Lazio è reduce da una stagione sorprendente, sancita con un ottimo terzo posto e l’accesso ai preliminari Champion’s dopo due annate non facili, dove non sono mancate le contestazioni dei suoi stessi tifosi. Chi è stato l’artefice di questa rinascita?

Pioli è stato determinante. Il vero fuoriclasse di questo gruppo e che ha dato vita a tutto questo. La Lazio così bella è solo figlia di Stefano Pioli: umile, straordinario, preparato, positivo. Ma anche frutto della contestazione di noi della Curva Nord. Se non ci fosse stata, non si sarebbe fatto questo mercato. Dopo alcune cessioni che ci hanno lasciati perplessi, per la prima volta la società ha fatto le cose per bene; ci auguriamo che sia in evoluzione e che non ci siano scherzi dietro l’angolo. 

Dico sempre che bisogna vivere con gioia ed entusiasmo il tifo a prescindere dalla vittoria. Quest’anno abbiamo visto una squadra che finalmente incarnava quello che volevamo, ovvero una mentalità propositiva, spavalda. La vittoria contro il Napoli è stato il coronamento di una bellissima stagione trasformata in una indimenticabile.

 Suggerimenti per il mercato?

I miei acquisti sarebbero roba da Fantacalcio! Mi piacerebbe avere un centravanti forte come era Klose qualche anno fa, c’è bisogno di un ricambio generazionale. E poi di un centravanti forte, uno di quelli che fa sognare le folle. Una Lazio così non dico che insidierebbe la Juve, ma potrebbe assestarsi fra secondo e quarto posto.

Giusy Genovese