L’Europa League 2018/2019 è stata assegnata al Chelsea. Un riconoscimento che è anche un po’ italiano perché la squadra inglese è allenata da Maurizio Sarri e nella sua rosa ci sono giocatori italiani o che hanno giocato nel nostro paese negli anni scorsi.

L’Italia del calcio ha guardato la finale di Europa League e la maggior parte di essa ha fatto il tifo per Sarri: tifosi del Napoli che non hanno dimenticato l’allenatore che li ha portati più volte a sfiorare lo scudetto, i tifosi della Juventus che è ancora hanno la panchina vuota e per la quale è stato fatto il nome di Sarri e tutti coloro che ammirano il bel gioco condotto dal tecnico italiano.

Quello che molti telespettatori italiani hanno notato durante la partita, è stata la solitudine di Sarri e una specie di freddezza che ha avvolto l’allenatore nonostante la vittoria dell’ambita coppa.

La solitaria esultanza ai gol del Chelsea

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri

L’Italia del calcio ha guardato la finale focalizzando l’attenzione su Sarri e sulla sua solitudine in panchina durante tutta la partita. Ai gol della sua squadra nessun giocatore è andato ad abbracciarlo e non c’è stato alcuno sguardo complice tra l’allenatore e il suo staff. Sarri ha alzato le braccia al cielo da solo, soddisfatto della prestazione della sua squadra.

Da solo in panchina

Durante l’intera partita Sarri è rimasto nella sua area tecnica. Spesso in piedi per urlare e dispensare consigli ai suoi giocatori in campo, ma anche seduto in panchina con il suo inseparabile taccuino a prendere appunti. Anche dopo la vittoria e con la medaglia al collo, Sarri è stato immortalato da solo in panchina forse incredulo per il successo ottenuto.

Solo e commosso in mezzo al campo

Nel momento del fischio finale Sarri è andato in mezzo al campo commosso e ha cercato subito il suo sigaro conservato in tasca durante tutta la partita. La consolazione di un uomo comune che dopo una grande fatica si lascia andare al suo vizio per rilassarsi.

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri – immagine: tuttojuve

Durante i festeggiamenti in campo è rimasto in disparte lasciando la scena ai suoi giocatori. Nei video diffusi dallo spogliatoio ha solo partecipato alla classica doccia di spumante per poi sparire dalle inquadrature.

Tutto molto bello, ma in Italia avrebbe avuto un trattamento diverso. Qui gli allenatori vengono sommersi dagli abbracci, vengono coinvolti nei festeggiamenti sia in campo che negli spogliatoi e non vanno via da soli.

E’ bello vincere, ma farlo nel calore di una squadra del proprio paese sarebbe stato diverso!

Gisella Santoro