Dopo quasi 18 anni dalla sua ultima apparizione in Europa League, il Barcellona, per anni considerato uno dei club più forti al mondo, soprattutto grazie all’apporto mai scontato di Lionel Messi, non poteva certo pensare di incontrare un percorso facile. 

Il Napoli guidato dal tecnico toscano Luciano Spalletti era infatti nella lista nera delle squadre più difficili da non incrociare agli spareggi della fase a eliminazione diretta. 

Una delle squadre più difficili della competizione, un rivale di Champions”, disse Xavi Hernández al termine dei sorteggi nello scorso dicembre.

Già, perché la sfida che andrà in scena giovedì 17 febbraio alle ore 18:45 al Camp Nou, avrà il sapore di una partita di lusso di Champions League.

Eppure l’ago decisivo della bilancia sembra pendere tutto, a discapito di una rivoluzione a sorpresa, a favore del Napoli.  

A confermare ciò ci pensa la classifica della Liga che ci presenta un Barcellona in netta confusione: seppure con un modesto 4° posto con 39 punti, la differenza abissale rispetto alla squadra dello scorso campionato è evidente.

Nelle ultime 5 partite ha collezionato 3 vittorie e due pareggi, tra cui quest’ultimo allo scadere del 96’ minuto contro i cugini dell’Espanyol.  

Non tanto a livello di risultati ma quanto a quello della difesa: l’anno scorso aveva appena subito 38 gol in 38 partite, una media di 1 gol subito a partita, mentre quest’anno con appena 23 partite giocate la difesa ha subito già 27 gol. 

Difesa traballante quella che sfiderà il Napoli di capitan Lorenzo Insigne: assenti Umtiti e Lenglet.

Disponibili per il tecnico blaugrana Piqué, Eric e Mingueza, questi ultimi due giocatori di basso profilo con pochi minuti giocati. 

Il Napoli invece è reduce da 4 vittorie e un pareggio, nel big match contro l’Inter, ma quello che sale subito all’occhio nella classifica segna sul tabellino appena 17 gol subiti in 25 partite disputate (in Europa solo il Manchester City che ha subito appena 14 gol in 23 partite giocate).

Merito di una difesa sempre sull’attenti, pronta a fermare qualsiasi ripartenza nemica.

Il neocampione d’Africa Kalidou Koulibaly e il difensore kosovaro Amir Rrahmani, e in assenza del difensore senegalese anche Juan Jesus, hanno saputo tener testa alle difese delle squadre italiane, in un campionato che si prepara ad essere infuocato fino alla fine. 

Il reparto offensivo della squadra partenopea sembra essere l’arma in più di un Napoli deciso a non lasciare passi falsi alla squadra blaugrana.  

“Barcellona? Sono gare che vale la pena di giocare con il petto in fuori, provando a tenere vivo il nostro talento per tutti e novanta i minuti” 

Queste le prime dichiarazioni di Luciano Spalletti alla vigilia del match di Europa League.

Un Napoli che a discapito della storia blasonata dei cugini iberici può puntare sul suo estremo difensore.

Nome indiscusso dello scacchiere azzurro, il portiere colombiano David Ospina che in ben 11 disputati ha saputo tener inviolata la sua porta, ultima prova in ordine di tempo, il match contro il Venezia, vinto per 2-0.

Il “collega” Alex Meret invece ha superato questa prova in sole 2 occasioni.

Di certo, la formazione titolare nel match di andata dovrà contenere l’attacco spagnolo, unico reparto che sembra non aver subito danni gravi. Dembelé, Memphis Depay e Luuk de Jong, che ha ritrovato piena fiducia da parte dell’allenatore, sono alcuni degli attaccanti che potrebbe schierare in campo il tecnico Xavi 

Napoli che invece potrebbe partire con un turnover di lusso con il rientrato Anguissa e Mertens, per poi lasciar libero a Victor Osimhen il pieno possesso della seconda parte di gara.  

Con il Napoli combatteremo con chi sarà a disposizione e scenderà in campo”, ha riferito Xavi al termine del derby contro l’Espanyol. Insomma, una sfida che già delle dichiarazioni sembra promettere fuoco e fiamme.  

Indubbiamente sarà una partita di lusso tra la miglior difesa della Serie A e una squadra che tenterà di sfondare la porta azzurra, per poi attendere il match di ritorno al Maradona.

 

Rosaria Picale