Una notte Champions da dimenticare per Cristiano Ronaldo, quella al Wanda Metropolitano.

La Juventus si è fatta travolgere dalla garra e dal ‘cholismo’ dell’Atletico Madrid mentre la Vecchia Signora non ha saputo fare nulla di più che giochicchiare, come ha giustamente e saggiamente sottolineato Andrea Pirlo.

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La verità è che lo stesso Cristiano si è fatto ingorgare dal vortice della mollezza bianconera.

A riprova del fatto che tutti i proclami e le investiture di questa estate sul sentirsi già la Champions in tasca erano – ovviamente – prematuri. La formula “la Champions la vinci solo se hai Cristiano Ronaldo o Lionel Messi” è una mal riuscita bugia alla quale spero nessuno creda più.

Non è facile per CR7 scoprirsi così vulnerabile. Oramai sarà chiaro anche a lui che la Juventus – da lui fortemente voluta, se dobbiamo considerare  vere le parole di Mendes e di Paratici – non è la corazzata alla quale il Real di Florentino lo aveva abituato. La Juventus non può fargli da scudo, la Juventus al contrario cerca in lui uno scudo e lo cercherà fino al 95′ di Juventus-Atletico, prevista allo Stadium il 12 marzo. E non è nemmeno brava a farsi aiutare, diciamocela tutta…

In questa chiave, il gesto della manita a indicare le Champions vinte dal portoghese, si inserisce con grande stridore. Ronaldo, che pur dovrebbe oramai essere abituato agli attacchi del pubblico ‘diversamente madrileno’, ha pensato invece a difendere se stesso.

CR7 Juve
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Se stesso e basta, però.

Eppure lui conosce la storia europea della squadra ove oggi milita. Sa perfettamente che l’ultima sconfitta, anzi le ultime due se si considerano gli corsi quarti di finale, sono passate dalle sue mani. Un gesto istintivo il suo? Certo. Ma avrebbe potuto risparmiareselo. E’ quasi un modo per separarsi, per distinguersi da quegli altri 10, che, in campo insieme a lui con la sua medesima maglia, stanno soccombendo agli uomini di Simeone.

Sarebbe meglio che Cristiano smettesse al più presto di voltarsi indietro. La storia passata non si cambia e nessuno toccherà mai ciò che ha già costruito, tantomeno i fischi del Wanda Metropolitano. Tuttavia quella presente e quella futura, quella sua con la Juventus, è ancora tutta da scrivere: e restano soltanto due settimane, perchè poi potrebbe essere troppo tardi.

Se è vero che l’Europa è il suo mondo, se è vero che la sua forza si dispiega in questo torneo dove nessuno mai ha fatto meglio di lui, è arrivata l’ora di mostrarlo ancora una volta. Se non dovesse riuscirci,  Ronaldo non si illuda: per quante manite lui possa ancora fare, la sconfitta della Juventus sarebbe, comunque, anche la sua.

Cinque Champions o no.

Daniela Russo