La goleada in casa dei lancieri mette un sigillo sulla qualificazione agli ottavi di Champions League dei partenopei. Il Napoli di Spalletti incanta, esalta, convince.

La Champions: la più bella tra le belle, la competizione con il pedigree dei veri campioni, quella che fa sognare tutti, a partire dall’inno.

Per due anni il Napoli e Napoli non hanno potuto godere della partecipazione alla massima sfida europea e quell’inno, ma non solo quello ovviamente, lo hanno potuto solo ascoltare sognando di tornare quanto prima tra le grandi, protagonisti di serate stellari.

Detto, fatto.

Rivoluzione, ripulita, ringiovanimento (qualcuno diceva anche ridimensionamento) a stagione 2021-2022 terminata e voilà! Il masterpiece di Luciano Spalletti sta gradualmente prendendo forma e sostanza.

Il Napoli dopo otto partite di campionato, è primo in classifica.

Alla fine del girone di andata di Champions è primo in classifica, imbattuto e con numeri esaltanti: 13 gol realizzati, 2 subìti.

Ma non sono i numeri soltanto a farea differenza.

Il Napoli gioca da squadra vera, navigata, coesa, entusiasta ma conscia di qualità e potenzialità di ognuna delle pedine della rosa.

Rosa lunghissima e con nessun titolare inamovibile. Tutti a disposizione, tutti in pista se serve, tutti in ballo quando serve.

Una squadra che sa di NOI e non di IO, con individualità che danno del loro meglio se considerate parte del gruppo.

La prova sta nella goleada contro l’Ajax in casa loro. I sei gol sono il frutto di sei assist, segno che si lavora insieme per l’obiettivo comune che, in ogni caso, tiene conto delle capacità di ogni singolo elemento.

La mano di Spalletti è chiara, evidente, preponderante. I suoi uomini sono la sua espressione, senza nulla togliere al talento individuale.

Questo gruppo di ragazzi giovani, motivati, affamati, pronti a perseguire con entusiasmo l’obiettivo di vivere una stagione ai massimi livelli, di imporsi su tutti i fronti, di regalare gioie ai propri tifosi e di affermarsi nel migliore dei modi, sta dimostrando di meritare la vetta della Serie A e del proprio girone di Champions.

Forse è questa la migliore risposta a quella che è stata una delle estati più imbarazzanti e misere di una parte della tifoseria azzurra.

Dai piagnistei per le partenze eccellenti dei seniores agli innesti di “E questo chi diavolo è?”; dalle critiche a Giuntoli e Spalletti a quelle ferocissime, volgari e al limite della decenza contro il presidente De Laurentiis.

Un clima ingiustificato di odio, figlio di una probabile frustrazione con la quale evidentemente, si vive il tifo.

Oggi si è felici anche se tocca restare con i piedi per terra.

Oggi si guarda a giovani come Simeone e Raspadori che hanno voluto fortemente questa maglia, a Kvaratskhelia che in campo fa quello che gli pare e pare farlo più che bene, a Meret, che convince tra i pali, partita dopo partita, a Kim, neocolosso della difesa, fino a quei due mostri a centrocampo che, ora come ora, sono insostituibili, Anguissa e Lobotka.

Goditela tutta questa gioia, Napoli, senza pensare a quello che si dice in giro delle “squadre di Spalletti”, che ad un certo punto della stagione, si afflosciano come fiori di zucca non colti in tempo.

La storia può cambiare e molto spesso succedono anche cose davvero belle.
Il Napoli fa davvero sul serio?
È la squadra da battere?
È l’anno del Napoli?
Non lo diciamo.

In campionato la strada è lunghissima, in Champions bisogna arrivare più avanti possibile.

Goditela tutta, Napoli. Sogna e fai sognare, esaltati e fai esaltare, tieni ben saldi i piedi a terra. Magari tra qualche tempo, sarà più bello volare.

Simona Cannaò