Oltre il terreno di gioco, esiste un altro campo dove alcuni calciatori hanno dato modo di dimostrare le loro qualità: il campo dello studio.

Facile cadere nell’ovvietà e pensare che essere calciatore equivale matematicamente a non aver studiato.

Il fallo da luogo comune andrebbe fischiato tutte le volte. Per questo noi di Gol di Tacco a Spillo andiamo al Var per mostrare che i professionisti del pallone non sono solo capaci di prodezze in campo, ma se la sanno cavare bene anche sui libri.

Di seguito andiamo a scoprire chi di loro ha in bacheca, oltre ai trofei, anche una laurea e chi è in procinto di conseguirla.

Partendo dalla nostra Serie A, troviamo Giorgio Chiellini laureato con 110 e lode in Business Administration presso l’Università di Torino. L’ormai ex capitano bianconero ha portato la sua Juve anche fuori dalla Continassa in quanto il suo argomento di tesi riguarda “Il modello di business della Juventus in un benchmark internazionale“. Possiamo star certi che Chiellini con il suo carattere da vero leader, avrà dato filo da torcere anche ai libri. Gli attaccanti in sua presenza non passavano, gli esami per fortuna sì!

 

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Proseguendo troviamo Matteo Pessina ora capitano del Monza dopo aver trascorso gran parte della sua carriera a Bergamo con l’Atalanta. Il giovane talento azzurro laureatosi campione d’Europa, ha come obiettivo quello di aggiungere un’altra laurea stavolta in Economia e Commercio presso la Luiss. Un ragazzo con la testa sulle spalle, lungimirante in merito al suo futuro. Matteo Pessina dichiara a SportWeek, settimanale della Gazzetta dello Sport, di voler rimanere nel mondo del calcio e consapevole che maneggiare tanti soldi alla sua età non è semplice, auspica attraverso il suo corso di laurea di poter acquisire le conoscenze necessarie. Per ora non si vede come allenatore, piuttosto come direttore generale di un club.

 

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Da Matteo Pessina a Mattia Caldara. Anche lui schieramento Luiss dove frequenta un corso di laurea triennale in Economia e Management. Più precisamente si parla della Luiss Sport Academy, un programma ideato per gli atleti che decidono di investire il loro futuro anche fuori dal campo. Tutto questo consente di associare alla pratica agonistica anche un’attività formativa universitaria di alto livello.

 

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La Nazionale Azzurra sembra aver trovato in lui l’attaccante giusto per spezzare forse la “maledizione del bomber”. Si tratta di Giacomo Raspadori gioiello ora del Napoli di Spalletti. Il ragazzo sta dando continuità alle buonissime prestazioni messe in campo quando vestiva la maglia del Sassuolo iniziando anche ad assaporare le pressioni che il salire di livello comporta. Lui però ha sempre dimostrato di avere le idee chiare e di essere un ragazzo d’altri tempi, di quelli che fanno ben sperare. Ai microfoni di Rai Sport dichiara di essere ai primi anni di Scienze Motorie e che sport e studio possono andare di pari passo. Il ragazzo è consapevole che la carriera del calciatore non è infinita perciò è più che giusto preparare il terreno per il domani. “Come alleniamo il corpo alleniamo anche la mente” queste le sue parole.

Bomber in campo, ma anche fuori, Edin Dzeko è un altro calciatore che si inserisce nella lista dei laureati. Mai sopra le righe, un professionista che lavora nel silenzio, Dzeko in una stessa atmosfera di riservatezza, in soli tre anni consegue la laurea in Sport ed educazione fisica a Sarajevo. Il numero 9 dell’Inter ed ex Roma diventa così Dottore in Management dello Sport. E’ risaputo che sono le prestazioni in campo a fare la differenza, ma certamente avere in rosa anche uno sportivo che allena la mente non è poi così male.

 

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Alla corona di principe di Napoli ha aggiunto quella d’alloro. Parliamo di Dries Mertens laureato in Scienze Motorie. Per lui conditio sine qua non per poter giocare a pallone. Un compromesso per poter continuare a coltivare la sua più grande passione.

 

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E se durante il lockdown non si è potuto, tra le altre cose, giocare a calcio? Semplice, si studia! E’ ciò che hanno fatto rispettivamente Leonardo Spinazzola e Fikayo Tomori. Il primo consegue la laurea in Scienze Politiche e relazioni internazionali, mentre il secondo in Business Administration.

 

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Anche all’estero i calciatori non si fanno parlare dietro e tra i nomi dei laureati spicca sicuramente quello di Robert Lewandowski. Da 110 e lode sul terreno di gioco non di meno lo è sui libri. La storica punta del Bayern Monaco, ora al Barcellona, si è laureato in Educazione fisica presso l’università di Varsavia. L’argomento della sua tesi? Se stesso.

 

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Laurea in Scienze Motorie per Andrès Iniesta e Juan Mata che ha pensato bene di conseguire anche una seconda laurea in Marketing. Angelo Ogbonna centrale del West Ham invece, da bravo difensore è laureato in Giurisprudenza. Nel suo futuro ci sarà sempre qualcosa o qualcuno da difendere.

Insomma dopo questo rewind di carriere calcistiche e universitarie sarebbe opportuno fischiare un bel penalty contro il luogo comune e dimostrare che calcio e studio possono fare gol anche e soprattutto insieme.