Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Libro e guarda caso ci ritroviamo di nuovo a parlare di libri, sulle pagine di “Gol di tacco a spillo”.

Dopo il debutto di Giusy Genovese con il suo “Lezioni di trapano”, è il mio turno.

Voi mi conoscete con il mio (comunissimo) nome e cognome. Quello va benissimo, quando mi ritrovo in vostra compagnia, per parlare di calcio. Per scrivere, di calcio, in questo caso.

Ma oltre al calcio, sono una grande appassionata di cinema e di Serie TV. Ed ecco che proprio da una Serie TV nasce un piccolo scritto, che rappresenta il mio debutto nel mondo della carta stampata.

Vi potreste chiedere perché, tra i tanti temi a disposizione, io mi sia soffermata su una serie TV datata (2008), destinata a un pubblico giovanissimo e scritta – diciamolo onestamente – anche in maniera discutibile.

Una serie scoperta onestamente per puro caso, che ho cominciato a seguire, più che altro, in compagnia di mia figlia.

Ebbene posso dire, con altrettanta onestà, che poche volte ho visto una relazione affascinante e complessa come quella che lega i protagonisti.

Due ragazzi, un Principe e un Mago, che si incontrano e diventano inspiegabilmente amici.
Ma la parola “amico”, che riecheggia come un mantra per tutte le 5 stagioni, non rende l’idea di cosa siano l’uno per l’altro.
Un rapporto che è Amore, scritto volutamente con la maiuscola; un rapporto che è devozione, abnegazione, sacrificio, dedizione, preoccupazione; che è complicità e fiducia totale l’uno verso l’altro.
Un rapporto che è come l’Uno di cui parla Platone nel Simposio.
In un mondo in cui sullo schermo oramai predomina l’amore come Eros, loro mostrano l’Amore tra due anime.
All’interno di un breve viaggio, in cui ho trovato veramente tanta intertestualità, prevale un unico concetto: davanti all’amore siamo tutti vulnerabili. E anche l’Immortale, quando ama, trova qualcosa per cui desiderare di morire.
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Il nome è semplicemente quello con cui mi trovate anche su Twitter. Nel mondo della narrazione fittizia ( magica, nel mio caso), la fantasia non guasta mai.
Daniela Russo