Il centrocampista che l’Inter cercava per completare il proprio reparto a metà campo: Hakan Calhanoglu super nel Derby così come contro la Roma

Guardare oggi ciò che Hakan Calhanoglu è riuscito a compiere all’Inter è come aver assistito a una vera e propria magia calcistica. Quando il turco si è trasferito sull’altra sponda dei Navigli, dicendo addio al Milan, la Serie A (così come l’Inter) aveva già avuto modo di conoscere lui e le sue doti calcistiche.

Eppure, col senno di poi, è come se le qualità del centrocampista non fossero mai state capite. O per meglio dire, scoperte fino in fondo. Approdato nella Milano nerazzurra, Calhanoglu ha iniziato infatti a mostrare e a dare il meglio di sé.

Gol da calcio d’angolo, da fuori area, giocate sublimi a metà campo, assist man per i propri compagni. Un rapporto con il gruppo che certifica la rinascita del centrocampista all’interno dell’Inter, a suon di scherzi fuori dal campo e di abbracci sul rettangolo di gioco.

Fin qui, allora, a cinque gare dalla fine della stagione (quattro di campionato e una finale in Coppa Italia), Calhanoglu ha mostrato un rendimento che forse in pochi si sarebbero aspettati. E, soprattutto, perché questo dato non va mai dimenticato, essendo arrivato nelle gerarchie nerazzurre a parametro zero.

Pagato nulla, il classe 1994 ha realizzato fino a questo momento ben 7 gol e ha servito 11 assist. Un salto in avanti sostanzioso, almeno sotto il profilo mentale. E almeno rispetto alle scorse stagioni, quando Calhanoglu sembrava ormai essere per lo più un corpo a parte. Sempre più distante dai compagni e dal progetto rossoneri.

Hakan Calhanoglu: il valore aggiunto per il centrocampo dell’Inter

Insieme a Nicolò Barella da una parte e a Marcelo Brozovic dall’altra, un giocatore come Hakan Calhanoglu è riuscito a dare maggior sostanza al centrocampo dell’Inter e a trovare giocate fondamentali di cui il gioco impostato da Simone Inzaghi ha senz’altro bisogno. Qualità e capacità le ha così mostrate nel Derby di Milano, che ha decretato che il cielo sopra San Siro fosse nerazzurro e che quindi fosse l’Inter a strappare il pass per accedere alla finale di Coppa Italia. Ma le ha mostrate anche nel pomeriggio di sabato contro la Roma.

Contro la Roma di José Mourinho, tornata ancora una volta a Milano per affrontare i nerazzurri di Inzaghi, quindi, Hakan Calhanoglu è stato senza dubbio uno dei migliori in campi per l’Inter. Se non il migliore. Lui per primo ha provato a sorprendere, all’inizio del match, Rui Patricio con un tiro dalla distanza. Nulla di fatto per il gol, che avrebbe posto il sigillo su una performance perfetta. Ma da lì è poi partito senza dubbio il Calhanoglu show.

È stato infatti del turco l’assist decisivo per il primo gol segnato da Denzel Dumfries. Così com’è stato suo il recupero del pallone che poi, con tocchi fatti tutti di prima, ha portato Marcelo Brozovic a segnare il secondo (splendido) gol della gara. Infine, su calcio d’angolo, Calhanoglu ha pescato con estrema precisione la testa di Lautaro Martinez. Nell’area piccola, facendo sì che il numero 10 potesse segnare un gran gol di testa.

3-1, con gol finale di Mkhitaryan per i giallorossi, che ha fatto sì che Calhanoglu venisse promosso come il migliore in campo per l’Inter. “È la qualità che mancava. La qualità che il Milan, ora, rimpiange“, si legge su La Gazzetta dello Sport. Il quotidiano ha voluto senza troppi giri di parole incoronare colui che si è, ancora una volta, dimostrato fondamentale: Hakan Calhanoglu.

Alessia Gentile