Antonio Conte è al suo secondo anno al Tottenham e ancora una volta sta dimostrando le proprie qualità: carisma e fame di vittoria sono la chiave.

Antonio Conte è un allenatore che una squadra, dopo averlo avuto in panchina, difficilmente può dimenticare. Esempio lampante ne è l’Inter, che probabilmente in questo momento più che sotto l’aspetto fisico, sta pagando sotto il punto di vista psicologico.

Ma il carisma e la fame di vittoria che il tecnico italiano riesce a dare la stanno dimostrando anche giocatori come Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur. Calciatori che alla Juventus sembravano ormai essere l’ombra di se stessi. E che, invece, con il passaggio al Tottenham, sono letteralmente rinati.

È vero il Tottenham ancora fatica, in alcuni match soprattutto, ad ingranare la giusta marcia. Eppure sta decisamente risalendo la china ed è attualmente terzo in Premier League. Con 17 punti. Solamente dopo il Manchester City (a 20 punti) e l’Arsenal (a 21).

Conte è stato in grado di ridare una nuova linfa a questa squadra, non senza delusioni e giornate amare. Che fanno pure sempre parte del gioco. Basti solo pensare che è riuscito a convincere un giocatore come Harry Kane a restare e a sposare ancora un progetto che aveva messo alla porta con l’intenzione di dire addio.

Antonio Conte e le rivelazioni sul suo modo di lavorare: dal presente al passato, la mentalità non cambia

Le dichiarazioni rilasciate da chi lavora o ha avuto modo di lavorare con lui, in questo senso, parlano chiaro. Queste sono state infatti le parole rilasciate, ad esempio, da Dejan Kulusevski: “Va tutto meglio rispetto a Torino. Qui si lavora meglio che in Italia e il merito è di Conte, che è completamente diverso. Dalla Juve agli Spurs mi è cambiato il mondo“.

E ancora ha aggiunto: “A volte mi sento molto a mio agio, quindi gioco e mi diverto, ma Conte non vuole che mi diverta! Vuole che uccida l’avversario in modo sportivo. Posso attaccare di più l’obiettivo, di sicuro“. Parole non da poco quelle riferite dall’ex Juve ma parole che confermano quanto un allenatore come Conte riesca a farti cambiare l’atteggiamento nel momento in cui le cose si fanno serie.

Una fame di vittoria che è stata visibile in giocatori nerazzurri come Lautaro Martinez, Romelu Lukaku, Alessandro Bastoni, Nicolò barella. O anche in un ex calciatore ormai come Andrea Ranocchia, che subito dopo il ritiro ha dichiarato: “Conte ti trasforma in un vincente. Cambia il tuo modo di pensare e non sei più quello che eri quando lui se ne va”.

Un merito che in pochi hanno, quello di pensare da vincente, agire da vincente e trasformare gli altri in vincenti. Un’ossessione che cambia la carriera e che fa di Antonio Conte un orgoglio tutto italiano in giro per i migliori club d’Europa.

Ho vinto in Inghilterra, ho vinto altrove in passato e penso di poter insegnare calcio a molte persone“, ha dichiarato nell’ultima conferenza lo stesso Conte. Un pensiero che racchiude l’essenza di un carattere ma anche la consapevolezza del proprio valore.

Antonio Conte