La Roma difende il terzo posto all’Olimpico contro la Juventus che vuole chiudere il discorso scudetto 

L’ultima in casa dei ragazzi di Di Francesco non sarà una sfida qualunque. Il match contro i bianconeri, infatti, è da sempre tra i più sentiti dalle parti di Trigoria. 

Sotto gli occhi dei tifosi romanisti ci sono ancora gli highlitghts della semifinale di ritorno con il Liverpool, l’agonismo sovrano in un match in cui l’adrenalina è rimasta protagonista  fino al 94’.

Neppure il tempo di metabolizzare, però, e il 36.mo turno di campionato ha messo in scena un altro atto, sicuramente meno spettacolare ma pur sempre significativo. La partita contro il Cagliari non è stata giocata con gli stessi ritmi dalla squadra capitolina ma ha evidenziato due fattori divenuti oggi certezze e che  ad inizio stagione lasciavano spazio a perplessità: la capacità di riuscire a soffrire per portare a casa la sfida e la solidità di un turn over che di questa formazione è un’identità.

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Di Francesco ha abituato a cambiamenti di modulo e di elementi e certamente per la sfida dell’Olimpico saprà come muovere ottimamente le proprie  pedine nel tentativo di trovare per primo la mossa dello “scacco matto”. Dall’infermiera arrivano notizie positive con il recupero di Strootman, tornato a lavorare in gruppo e Juan Jesus nuovamente disponibile dopo lo stop a seguito dell’espulsione rimediata dal difensore brasiliano contro il Chievo Verona.  Nel caso in cui Manolas non tornasse a disposizione per affiancare il comandante Fazio, l’opzione più concreta per arginare l’attacco di Allegri potrebbe essere proprio lo schieramento del numero 3 giallorosso per sostituire il greco.

Nella formazione titolare potrebbe figurare Schick a cui si proporrebbe  l’occasione per farsi perdonare quel errore  determinate nella gara di andata a Torino quando, solo davanti a portiere avversario, non riuscì a mandare in rete il pallone che avrebbe significato un  pareggio.

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La Roma è padrona del proprio futuro e da questa partita potrebbe cominciare a scriverlo. L’accesso alla Champions oltre alla possibilità di vivere emozioni che quest’anno più che mai hanno lasciato il segno, concede anche l’entrata nelle casse della società di un ammontare economico non certo irrilevante e che in ottica di organico può rappresentare il consolidamento di una rosa.

22 vittorie, 7 ko e altrettanti pareggi in campionato, una finale di Champions sfiorata e un nuovo percorso intrapreso con un nuovo tecnico e un nuovo ds: una stagione intensa a volte deludente ma tante altre entusiasmante.

La scorsa stagione l’ultima davanti al proprio pubblico era stata una festa in lacrime per l’addio a Francesco Totti, stavolta la Roma avrà l’occasione di  salutare i propri tifosi con una festa di sorrisi prima di veder calare il sipario lontana da casa.

Chiara Vernini

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