Sembra una filastrocca contorta quanto beffarda, eppure è accaduto davvero. Mazzarri, ieri in conferenza parlava del suo legame con il Napoli e i suoi tifosi in relazione al suo ritorno al San Paolo da avversario dopo tanto tempo:

“Il ritorno a Napoli?
Ho un grande legame con l’ambiente,
credo di avere dato tanto a questa piazza”. 

Bizzarro: Napoli da un lato, Torino dall’altro, avversari accomunati del beffardo destino di decidere il futuro proprio e del comune rivale storico: La Juve.

Mazzarri da ex allenatore dei partenopei siede sulla panca del Toro, dopo essere subentrato a Miahjlovic con l’obiettivo di incanalare nel verso giusto un percorso non soddisfacente fino a quel momento e compromesso da fortuiti eventi quali l’infortunio di Belotti che ha senza dubbio complicato la stagione dei granata.

Torna a Napoli, complica la vita ai padroni di casa e torna a Torino portando con sè lo scudetto consegnandolo di fatto però all’altra Torino, quella bianconera.

Cronaca della partita

Al 25′ Dries Mertens apre la gara segnando il gol come regalo di compleanno, il belga oggi compie 31 anni e secondo dati Opta Italia è il giocatore che ha segnato più volte in serie A il giorno del suo compleanno, sono quattro, compreso quello di oggi, le reti messe a segno in questo giorno.

Un regalo ai tifosi e a se stesso ponendo fine al digiuno che si protraeva dallo scorso 3 marzo. Segna il diciottesimo goal e riapre una folle rincorsa allo scudetto.

Ma Sarri mischia le carte: esce Mertens ed entra Milik e altrettanto fa Mazzarri che sostituisce Niang con il Gallo Belotti. Con l’ingresso in campo di Milik la squadra di casa cresce e la spinta decisiva la innesca ancora una volta mister Sarri con il cambio Zielinski – Hamsik ed è proprio Marek Hamsik a far passare di nuovo in vantaggio il Napoli.

 

Esplode il San Paolo che torna a cantare dopo che si era ammutolito sul pareggio; l’entusiasmo dura poco: De Silvestri batte Pepe Reina di testa, riapre la partita ma chiude probabilmente il discorso scudetto.

Applausi a fine partita da parte di tutto lo stadio che non ha mai smesso di incitare la squadra malgrado non sia riuscita nel suo obiettivo e nel suo più grande intento: rendere a questa gente uno scudetto che sembra davvero figlio di un sacrilegio.


Mazzarri: “Nel primo tempo abbiamo fatto tanti errori, ci siamo fatti un gol da soli”