Ha soltanto undici anni quando il blasonato Sporting Lisbona lo recluta nella sezione dei giovanissimi della squadra, lui che ha imparato a dribblare per le strade rincorrendo un vecchio pallone Tango per le strade di Lisbona.

Un talento, quello del centrocampista Luis Figo, che già a quei tempi non è passato inosservato tanto che si parla di lui come un predestinato: “Era avanti a tutti anche allora”, dirà in seguito il suo allenatore di quel periodo Carlos Queiroz, che lo allenerà molti anni dopo anche in Nazionale.

Il suo debutto nella prima squadra avviene a diciassette anni; nel club rimarrà sei anni (cinque dei quali verrà insignito del premio come miglior giocatore portoghese dell’anno) e nel 1995 vince La Coppa Portoghese e il secondo posto in Campionato.

La vittoria della Coppa Nazionale attira ovviamente l’attenzione delle grandi squadre europee, prima tra tutte la Juventus con la quale Figo firma un contratto triennale che sarà rescisso dallo stesso calciatore poche settimane dopo; firmerà sempre nel 1995 con il Parma, ma il contratto sarà invalidato per il ricorso presentato dalla Juventus che nel frattempo aveva provveduto ad un cospicuo versamento allo Sporting Lisbona.

Così entrambi i contratti saranno invalidati e a Figo toccherà la squalifica per due anni dal Campionato italiano.

A farsi avanti, sempre nello stesso anno, è il Barcellona: con i blaugrana il fuoriclasse Luis vincerà una Supercoppa spagnola (1996), l’European Cup Winner del 1997, due “Coppe del Re” (1997 e 1998) e due campionati di Lega nel 1998 e 99.

Con il Barcellona la fama di Figo cresce così come le sue già straordinarie qualità in campo tanto che sarà uno dei pilastri della Nazionale portoghese agli Europei del 2000. 

Proprio dopo gli Europei Figo lascerà il Barcellona non senza polemiche (tanto che la sqaudra ritira addirittura dal mercato le maglie del calciatore, persino quelle già vendute) con un passaggio al Real Madrid tra i più costosi della storia (140 miliardi delle vecchie lire) e l’odio imperituro dei tifosi del Barcellona per il reclutamento del calciatore nel club dei rivali storici (che arrivano persino a lanciare in campo teste di maiale).

Ma non sono di certo le polemiche ad arrestare il talento di Figo, definito tecnicamente perfetto, come un gladiatore capace di attirale le folle allo stadio;  con il Real Madrid vince, tra l’altro, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Euorpea e due Supercoppe di Spagna. 

Nel 2000 riceverà anche l’ambitissimo Pallone d’Oro al quale era in lizza anche Zidane.

In Italia arriverà nel 2005, a 33 anni compiuti, per indossare la maglia dell’Inter come esterno destro titolare; con i nerazzurri vincerà due Coppe Italia, 2 Supercoppe  e 4 scudetti consecutivi.

Darà l’addio al calcio giocato il 31 maggio del 2009, un anno prima dello storico Triplete nerazzurro.

Silvia Sanmory

(Immagini tratte da Pinterest, calcioweb, footballdatabase.eu)