Dopo le ultime due partite di campionato non del tutto positive – la sconfitta con la Lazio e il pareggio amaro con la Juventus – l’Inter di Inzaghi è riuscita a portare a casa tre punti nella sfida di ieri sera contro l’Empoli fuori casa.

La vittoria è stata sigillata da Federico Dimarco autore della rete del definitivo 2-0, ma protagonista indiscusso dell’incontro è stato Danilo D’Ambrosio, che ha firmato il successo dei nerazzurri, realizzando il gol dell’1-0 con un grande stacco di testa in anticipo su Luperto ed effettuando un salvataggio sulla linea da brivido.

Da lodare anche lo splendido assist di Alexis Sànchez, con un cross morbido a scavalcare la linea difensiva.

Il difensore napoletano contro i biancoblu sembra averci preso gusto: nell’ultima giornata della stagione 2018/19 fu proprio lui a salvare sulla linea un tiro di Caputo allo scadere dei 90 minuti, condannando l’Empoli alla retrocessione in serie B.

Una presenza quella di D’Ambrosio non costante, ma che quando c’è si fa sentire; è infatti andato in rete in tutte e sette le stagioni consecutive con la maglia dell’Inter, che indossa dal 2014.

Ieri, schierato in campo dal primo minuto, ha dimostrato che pur non giocando molte partite in veste da titolare, quando gli viene data questa possibilità la coglie al meglio e dà tutto per la propria squadra.

Un concetto di squadra che ieri è emerso con trasparenza, a partire dall’esultanza del numero 33 che, dopo aver realizzato la rete di vantaggio, è corso verso Dumfries per abbracciarlo, sottolineando la volontà di fare gruppo e di non voler lasciare indietro nessuno.

Il terzino destro approdato all’Inter quest’anno in sostituzione di Hakimi, non è infatti ancora esploso ed è al centro di molte critiche, a causa del suo inizio stagione sotto le aspettative. D’Ambrosio ha spiegato il perché di quel gesto nel post-partita:

“Ci sono giocatori che possono fare fatica ad integrarsi perché appena arrivati, ma qui non si ragiona con l’io ma con il noi. Con il noi in due anni abbiamo fatto una finale e vinto uno Scudetto. Questa è la nostra forza, di questo gruppo”.

Non solo uomo partita, ma anche uomo spogliatoio. 

 

D’Ambrosio, tuttavia, è stato al centro delle polemiche post-partita per l’episodio in area al 33′ minuto: un rigore non concesso all’Empoli su un tocco a Bajrami da parte dello stesso difensore nerazzurro. L’arbitro Chiffi non concede il rigore ai padroni di casa e il VAR non interviene.
Il tecnico Andreazzoli, che durante il match era rimasto tranquillo, si è sfogato ai microfoni di DAZN:

“Mio nipote di 4 anni la vedeva questa situazione e che c’è un fallo, come fa Valeri a non vederla? Sei seduto alla scrivania e puoi intervenire, come fai a non vederlo. Non va bene così, altrimenti togliamo quella parvenza di oggettività”.

Di contro, D’Ambrosio giudica l’episodio non grave al punto da assegnare calcio di rigore:

“Fallo è quando l’arbitro fischia. Secondo me ha avuto una percezione dal campo giusta, nel senso che non si può fischiare tutto altrimenti facciamo veramente un altro sport. Ci sono stati due passi dopo il mio leggero tocco dell’attaccante, non si è buttato subito, non è stato un tocco evidente secondo me. Quindi è stata una decisione corretta”. 

Insomma anche quest’anno, nonostante il passaggio di numerosi campioni, D’Ambrosio si conferma essere un elemento importante per la squadra, capace di fare la differenza in campo e di saper rendere compatto il gruppo.

Romina Sorbelli