La Roma si aggiudica il derby della Capitale numero 179 con un netto 2-0 sulla Lazio. Clima surreale quello dell‘Olimpico visto lo sciopero di Curva Sud e Curva Nord contro le discutibili misure di sicurezza volute dal prefetto Gabrielli: niente striscioni, niente tifo più caldo, nessun coro accompagnare i giocatori in campo. Senza l’atmosfera e la magia del derby, è andata in scena una partita normale in cui ha vinto la squadra più forte.

Non sono mancate le polemiche, anche se la Roma priva dei romani ha tenuto in mano le redini del gioco dall’inizio alla fine ed ha ampiamente meritato la vittoria. A far andare su tutte le furie la Lazio è stato il rigore assegnato alla squadra di Garcia a soli dieci minuti dall’inizio della partita: Gentiletti atterra al limite dell’area Dzeko, per Tagliavento il fallo è dentro e assegna un calcio di rigore inesistente. Sul dischetto va lo stesso centravanti bosniaco che mette a segno il gol dell’1-0 per la Roma.

La Lazio prova a rialzare la testa con Felipe Anderson: destro siderale del brasiliano che centra in pieno la traversa, rispondono i giallorossi con il palo colpito da Nainggolan. Poi Rudiger in extremis salva un pallone calciato da Djordjevic, cinque minuti dopo Dzeko si divora il 2-0 a porta vuota.

Nella ripresa, fallo assassino di Lulic su Salah: l’egiziano, colpito duramente alla caviglia già gonfia, è costretto ad uscire in barella. Pioli inserisce Klose, ma il tedesco non fa in tempo ad entrare nel ritmo partita che arriva il raddoppio giallorosso: contropiede micidiale di Gervinho e destro a botta sicura sul palo di Marchetti.

Il tecnico della Lazio a questo punto le prova tutte inserendo anche Keita e Matri, ma senza successo: la Roma festeggia la sua cinquantunesima vittoria in un derby e resta a un punto dall’Inter capolista; per la Lazio si apre ufficialmente la peggiore crisi degli ultimi tre anni.

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Elisa Ferro Luzzi