Prima con la maglia della Sampdoria poi alla guida della Nazionale: Gianluca Vialli e Roberto Mancini sono la coppia più amata dagli italiani.

Quando doveva essere scelto il capo delegazione per l’Italia di Mancini e l’ambasciatore italiano per Euro 2020 non ci sono stati dubbi.

Vialli-Mancini è un binomio vincente e anche lontano da Genova porta fortuna.

Ma per parlare del loro primo incontro occorre tornare indietro nel tempo, nell’estate del 1984, quando la Samp acquista Vialli e Mancini è già un leader della squadra.

Dopo molte peripezie nel trovare il ruolo adatto al nuovo attaccante, Boskov ha l’illuminazione: Gianluca e Roberto vanno invertiti.

Mancini Vialli
Foto: Twitter

Da quel momento la loro intesa vincente, che ruberà il nome di “Gemelli del gol” a Baldini e Bassetto, regalerà infinite soddisfazioni alla Sampdoria nelle sue annate più gloriose.

Mancini inventa, Vialli mette in rete. Le regole del delitto perfetto.

Le loro personalità complementari sono ciò che colpiscono i tifosi ancora oggi: Mancini con la sua leadership calma ed elegante, Vialli che vive di emozioni forti impossibili da contenere.

L’abbraccio dopo il gol all’Austria riassume bene il loro legame profondo.

All’epoca blucerchiata strinsero un patto di ferro: nessuno dei due avrebbe lasciato la Sampdoria finché non fosse arrivato lo Scudetto.

Nel 1991 finalmente il trionfo arriva.

19 maggio 1991, la Serie A si colora di blucerchiato: il primo scudetto della Sampdoria

Si chiama Europeo il nuovo obiettivo e con uomini come Vialli a Mancini al timone è vietato reputarla una mission impossible.

Per loro, l’avventura in Nazionale è come una rivincita verso la maglia azzurra, che durante la carriera da giocatori non diede loro le soddisfazioni che avrebbero meritato.

Mancini Vialli
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Forse è proprio l’amicizia che li lega a fare la differenza.

Mancini e Vialli non sono solo due colleghi ma due amici di vecchia data che esultano insieme.

Il Mancio aveva bisogno di un guerriero al proprio fianco, uno che sa lottare anche contro quel bastardo di tumore, un uomo come Gianluca Vialli.

Gianluca Vialli: lo sportivo, l’uomo, il combattente

Due campioni che tornano a prendersi il tetto d’Europa stavolta alla guida della Nazionale, con un gruppo che hanno voluto affiatato come quello della loro Doria.

Sembrano proprio i presupposti di una grande storia d’amore, quella tra tutti gli italiani e questa magica squadra.

 

Federica Vitali