Continua il nostro spazio dedicato alle “tacchettine” del nostro calcio. GolDiTaccoASpillo ha intervistato nei giorni scorsi Annalisa Favole, giovane promessa del calcio femminile cresciuta nel Torino.

Nata a Pinerolo, cresciuta nel Torino raccontaci un po’ della tua breve ma intensa carriera nel calcio femminile

Nel settembre del 2006 quando facevo ancora la quinta elementare è arrivata la chiamata del Torino per un provino e così è iniziata la mia carriera nel calcio femminile. Mi trovavo in un mondo nuovo, diverso da prima ma mi sono trovata subito bene. Oggi gioco ancora nel Torino ed essendo pure tifosa del Toro indossare questa maglia mi rende ancora più orgogliosa.

 Miglior promessa del calcio italiano 2011/12, se ti chiedessi qual è stato il momento più bello di questi anni da professionista?

Momenti belli indossando questa maglia ce ne sono stati diversi, come l’esordio in serie A a quindici anni, come disputare il campionato di serie A l’anno scorso, come vincere il torneo Beppe Viola ad Arco quest’anno, o  il premio che ho ricevuto come miglior promessa 2011/2012.

Come ti sei avvicinata al calcio? Ti è capitato di essere presa in giro per la tua passione, secondo la nostra società un po’ “fuori dagli schemi”?

Mi sono avvicinata al calcio grazie a mio fratello. Lui, più grande di me di tre anni, giocava nella squadra del nostro paese, Brichersio,  e io e mia sorella Stefania a casa giocavamo a calcio con lui. Così un giorno l’allenatore del Bricherasio ci chiese di provare anche noi. Ci hanno iscritte nella squadra dei pulcini credendo nelle nostre potenzialità e così è iniziata la nostra avventura nel mondo del calcio. Non mi è mai capitato di essere presa in giro per lo sport che pratico. Una volta però mi è capito un fatto curioso: stavo guardando dei parastinchi in un grande negozio di scarpe, quando passò la commessa e mi disse di posarli perché erano cose per i maschi, non immaginando nemmeno lontanamente che anch’io potessi giocare a calcio.

 Il tuo idolo sportivo …

miei idoli sono Drancesco Totti e Leo Messi. Non solo per le loro qualità calcistiche che dimostrano in campo ma anche come persone fuori dall’ambito calcistico. 

  Il futuro di Annalisa Favole …hai un traguardo a cui ambisci?

Il traguardo a cui ambisco è di giocare per tanti anni ai massimi livelli. Essere chiamata in Nazionale sarebbe poi per me, come penso per ogni calciatrice, un grande premio.

Per finire ti chiediamo secondo te su cosa bisogna lavorare per avvicinare le persone al calcio femminile

Secondo me è necessario che i media si accorgano che ci siamo anche noi. Dovrebbero trasmettere le partite in diretta e non in differita; dare i risultati delle partite e patlare di noi nei vari programmi sportivi come fanno per il maschile. Le società maschili dovrebbero avere tutte anche una sezione femminile. Penso inoltre che tutto il calcio femminile avrebbe bisogno di più fondi.

Giusy Genovese