Gianluca Scamacca è un calciatore tecnicamente dotato, abile nel gioco aereo e che a soli 17 anni viene inserito dal The Guardian nella lista dei migliori sessanta calciatori nati nel 1999.

Dopo esperienza nei settori giovanili della Roma e del PSV Eindhoven, nel 2017 fu acquistato dal Sassuolo ed esordisce in Serie A a 18 anni. Nel 2018 va in prestito in Serie B alla Cremonese.

In agosto dello stesso anno, dopo essere rientrato al Sassuolo, va in prestito annuale in Olanda al PEC Zwolle, in Eredivisie.

Nel 2019 torna al Sassuolo ma principalmente rimane in panchina, per poi passare al Genoa dove diventerà una pedina essenziale per il gioco e la salvezza dei liguri.

Qui trova la sua maturazione calcistica, fra assist, gol, prodezze, diventa presto il sogno proibito di molte squadre di Serie A.

Al Genoa il primo anno realizza 8 gol in campionato e per il secondo anno di fila risulta essere il capocannoniere della Coppa Italia con 4 gol.

E pensare che nel 2015, a soli 16 anni, decide che è giunto il momento di migliorarsi e si trasferisce in Olanda, con mamma e sorella a seguito, per giocare nel PSV Eindhoven, settore giovanile.

Debutta fra i professionisti con il Jong PSV nel 2016 all’età di 17 anni.

“Voglio migliorare e ho deciso in questo modo. Volevo staccarmi da Roma città, non volevo restare mentalmente chiuso. Il Psv ha trovato un lavoro a mamma, ci hanno dato casa e macchina. Ma io vivo per il calcio, già a Roma mi ero trasferito a Trigoria: venivo da Fidene, dalla parte opposta della capitale, ogni volta era un viaggio, e mia madre lavorando aveva problemi ad accompagnarmi. E poi era un modo per concentrarmi solo sul calcio, 24 ore su 24”.

Gianluca, sua sorella e la mamma un blocco unico. Con il papà invece un legame a fasi alterne. Un padre ovviamente orgoglioso del figlio. Un ragazzo descritto da tutti come d’oro e speciale ma che, fin da ragazzino, ha faticato a trovare la sua strada.

Il rapporto con la famiglia è sempre stato cruciale per Scamacca. Col padre ha sempre avuto un rapporto conflittuale, che si è raffreddato sempre di più con il passare del tempo.

Un papà che non si è mai occupato direttamente della carriera del figlio.

La mamma invece è sempre stata una costante nella vita di Gianluca, tanto da assisterlo nei vari cambi di agente.

Lo scorso maggio infatti il padre di Scamacca, Emiliano, entra a Trigoria con una mazza da baseball seminando il panico. Dopo essere arrivato a bordo della sua vettura nel piazzale del centro sportivo, sale su un pullman e comincia a dare in escandescenze.

Dopo aver preso un cuneo blocca ruota che si trovava in dotazione sul bus, ha preso di mira prima la sua vettura, danneggiandola, e poi un’altra macchina che si trovava nel parcheggio di Trigoria.

Prima che potesse entrare nel centro sportivo, la polizia lo ferma e lo denuncia. Rimangono ignoti i motivi del suo gesto.

Scosso dalla vicenda, Gianluca Scamacca dichiara:

“Sono molto dispiaciuto e scosso per l’accaduto, ma ho rapporti talmente saltuari con mio padre, da non sapere cosa altro dire. È doloroso per me parlarne, ma forse è necessario. Mio padre da molto tempo non vive con mia madre, non sono divorziati solo perché non si sono mai sposati, io sono cresciuto con mia madre e mia sorella. Sono loro la mia famiglia. Abbiamo rapporti solo saltuari. Lo vedo pochissimo. Ma è una storia familiare che preferisco tenere per me. Chiedo rispetto della mia privacy.”

Pochi giorni fa invece, in cronaca è andato il nonno di Scamacca.

Entrato in un bar di Fidene, quartiere in cui è cresciuto l’ex attaccante del Genoa, armato di coltello.

Con la lama nel pugno, sempre secondo la ricostruzione dell’accaduto, avrebbe iniziato a gesticolare pericolosamente, minacciando tutti gli avventori presenti. A un certo punto l’uomo,  in evidente stato confusionale, ha fatto rotta verso un cliente, seduto a un tavolo, puntandogli il coltello dritto alla gola.

Sul posto sono tempestivamente arrivati gli agenti di polizia che hanno provato a tranquillizzare il nonno del calciatore che invece non ne voleva sapere di lasciare il locale e continuava ad agitarsi.

A quel punto i poliziotti hanno deciso di usare le “maniere forti” bloccando e arrestando l’aggressore con l’accusa di minacce aggravate, detenzione di arma proibita e resistenza a pubblico ufficiale.

“Per la seconda volta nel giro di mesi mi trovo nuovamente a dover prendere le massime distanze da episodi violenti e inqualificabili commessi da persone ricollegabili al mio cognome ma con le quali da moltissimi anni ormai ho chiuso ogni tipo di rapporto. Ribadisco ancora una volta che io sono cresciuto con mia madre e mia sorella e che sono loro per me la mia famiglia. Nessun altro. Spero quindi di non dover più essere collegato in futuro a notizie e resoconti che riguardano persone esterne al ristretto nucleo familiare formato da me, mia madre e mia sorella. Vorrei essere giudicato per quello che faccio in campo e fuori senza dover pagare, a livello di immagine e di considerazione dell’uomo che sono, per comportamenti irresponsabili di persone che io non riconosco più da tempo come facenti parte dei miei affetti e della mia famiglia”.

Queste le parole di Scamacca sull’episodio che ha visto il nonno protagonista.

Un ragazzo che vuole essere sicuramente giudicato solamente sulle sue prestazioni calcistiche come la doppietta che domenica scorsa ha rifilato al Milan.

 

Ilaria Ianni’