Gianluigi Donnarumma aveva sognato questo momento fin bambino, quando calcava i campetti di Castellammare di Stabia con il sogno  di diventare, un giorno, un grande portiere. Chissà se già allora Gigio aveva immaginato di esordire  in Serie A con la maglia del Milan e soprattutto di trovarsi di fronte a soli 16 anni il suo idolo di sempre, Gigi Buffon, allo Juventus Stadium.

image

 Una questione di destino

Il destino ha voluto legare indissolubilmente la loro carriera a cominciare dal nome di battessimo, Gianluigi. Da una parte Donnarumma, il baby portiere rossonero dallo stordiranno talento, dall’atra Buffon numero uno della Juventus  e campione del Mondo con la Nazionale Italiana. Destino, come il fatto che Gigi abbia debuttato il 19 novembre 1995 con la maglia del Parma proprio contro il Milan. All’epoca aveva solo 17 anni e un cammino ancora tutto da scrivere  ma  tra i pali mostrava già la grande grinta  che ha fatto di lui uno dei portieri più forti al mondo. Una lunga strada da percorrere come quella che attende Gigio, suo erede designato.

L’allievo e il maestro

Donnarumma può fare una carriera straordinaria. Deve pensare a crescere con la calma necessaria per non farsi mettere pressione tra i grandi, anche se già il fatto di scendere in campo a 16 anni con la maglia del Milan e di reggere l’onda d’urto in un contesto dalle alte pressioni anche mediatiche, è un segnale di enorme grandezza. Ha debuttato un anno più giovane di me: i segnali convergono tutti nella stessa direzione, a questo punto starà a lui. E le prime partite suggeriscono che potrà fare una carriera straordinaria. Io glielo auguro con tutto il cuore, perché queste sono tra le emozioni più belle che può regalarti la vita”, le belle parole che Buffon ha dedicato al giovane collega rossonero, sulle pagine de “La Gazzetta dello Sport“, in occasione dei suoi vent’anni in Serie A.

Gigi che poi, come farebbe un fratello maggiore, ha voluto dare a Donnarumma un piccolo consiglio, quello di cercare di crescere in fretta e  capire quali sono le cose giuste e quali le cose sbagliate di questo ambiente.

Cecilia Stuani