È il gennaio del 1991 quando Pino Daniele, re del “blues napoletano” pubblica l’album “Un uomo nel blues”.

Alzi la mano chi non ha mai ascoltato la canzone “O’ scarrafone”.
Questo brano che prende il nome da un celebre detto napoletano “Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”, è spesso ricordato per una frase del suo testo: “Viva viva ‘o Senegal”.

Simbolo di una lotta eterna fra meridione e settentrione, potremmo anche definirla una delle canzoni che potrebbero comporre la colonna sonora per una delle partite del nostro campionato che più incarnano questo sentimento, quella fra il Napoli e la Juventus.

Ritorniamo ai giorni nostri.

Nel caldo pomeriggio di sabato 11 settembre, lo stadio Diego Armando Maradona ha ospitato questo attesissimo scontro.

Dopo una lunga partita avvincente, è il difensore Kalidou Koulibaly a decidere le sorti della partita, ferma sull’ 1 a 1, firmando al 85’ la vittoria della squadra partenopea.

Trent’anni anni dopo l’uscita di quella canzone, è proprio il giocatore senegalese a consegnare al sud incarnato dal Napoli una vittoria, che seppure all’inizio di un lungo campionato, conta soprattutto per l’umore e le prestazioni future della squadra.

Ma d’altronde Koulibaly è abituato a decidere le sorti di questa gara sempre attesa.  Nel bene e nel male ha scritto lui la parola fine alla partita.

Come non ricordare il colpo di testa al 90’ che consegnò l’1 a 0 in favore del Napoli durante il famoso Juve-Napoli nell’aprile del 2018.

L’irremovibile K2 (soprannome per lui coniato sia per le sue iniziali che per la sua altezza imponente, ironicamente simile all’altezza della celebre vetta K2) nell’undici titolare di Sarri, segnò quel gol che rappresentò per una sola settimana, un tassello importante per la corsa al sogno scudetto.

Nel calciomercato estivo del 2018 arrivarono per lui offerte prestigiose. Tutti volevano il difensore che aveva incantato mezza Europa fin dal suo arrivo a Napoli, nel luglio del 2014.

Tra tutte, chi fece le offerte più ghiotte fu la squadra parigina del Paris-Saint-Germain, che fino all’ultimo tentò di far ingolosire il calciatore napoletano per portarlo alla corte francese.

Ma Koulibaly ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di offerta composta da cifre stratosferiche, esprimendo sempre il suo massimo amore per il Napoli e per la città che come lui ha spesso definito “casa sua” avendo fatto nascere i suoi figli all’ombra del Vesuvio. 

La Juventus ha sempre rappresentato uno spartiacque nel momento calcistico di Koulibaly.

Dopo la sosta estiva, fu la partita contro la Juventus del 31 agosto 2019 a segnare un lento declino per il difensore. Quell’autogol segnato al 92’ fu l’antipasto di una stagione sventurata per lui.

koulibaly autogolA ciò si aggiunsero prestazioni deludenti, influenzate da un’acerba intesa con Manolas, il difensore greco che prese il posto del consolidato Albiol, e l’infortunio che lo tenne lontano dagli stadi per due mesi. 

Una cosa certa però è rappresentata dalla sua insostituibilità nella difesa azzurra.

Le sue doti fisiche e la sua abilità nel gioco aereo lo rendono uno dei giocatori di cui il Napoli non se ne è mai voluto privare e di cui di sicuro non ne vorrà mai fare a meno.

Simbolo della difesa nell’undici titolare dei quattro allenatori che hanno preceduto Luciano Spalletti, Koulibaly sembra destinato ad esserlo anche in questa stagione.

Dopo due stagioni sufficienti, sembra proprio che abbia trovato l’ingranaggio giusto per riprendersi il titolo di uno dei simboli azzurri.

Non ha mai smesso di dimostrare dedizione, grinta e prontezza ad abbattere qualsiasi difesa avversaria.

L’ultima prova il gol, certamente figlio di un quasi autogol di Kean, rivendicazione perfetta di quell’auto-gol sfortunato di due anni prima.

Questo gol, discendente del gol del 2018, non ha il sapore di sogno, ma più di rinascita e di una promessa di appartenenza e fedeltà.

Nell’attesa della prossima sfida tra la Juventus e il Napoli, Koulibaly si gode il suo momento di rivincita personale, dopo essersi regalato una foto che lo rappresenta felice e sorridente con i tifosi presenti allo stadio.

Come direbbe Pino Daniele: “Viva viva ‘o Senegal”. 

 

Rosaria Picale