“Mi consolerò guardando in bacheca la Coppa dei Campioni del 2003”.

Così  Carlo Ancelotti ha replicato ai giornalisti che chiedevano un suo commento sui cori contro di lui dei tifosi bianconeri durante il big match Juventus – Napoli.

La Coppa alla quale Ancelotti fa riferimento è quella che il Milan ha vinto contro la Juventus ai rigori, quando lui sedeva sulla panchina rossonera.

Anche oggi che Ancelotti è l’allenatore del Napoli il rapporto conflittuale avuto con la Vecchia Signora, della quale è stato allenatore dal 1999, subentrando a Marcello Lippi, sino al 2001, continua a farsi sentire e all’amarezza di un tempo è subentrato l’astio.

 

(immagine la repubblica)

La storia bianconera di Ancelotti è la storia di una sorta di fallimento; di un allenatore considerato un pò fiacco, come lo definì il giornalista Maurizio Crosetti; di un allenatore del quale il presidente Chiusano dichiarò di essere contento ma al contempo che “al meglio non c’è limite” (intendendo per  meglio Marcello Lippi).

Del resto, nonostante i 144 punti ottenuti nel suo biennio, durante le sue due stagioni Ancelotti non colleziona grandi successi:  seminifinale persa in Champions contro il Manchester United, sconfitta a Perugia in Campionato che fa slittare la Juventus al secondo posto dopo la Lazio, altro secondo posto dopo la Roma nella stagione successiva. 

Una sorta di Cenerentolo, anche per i tifosi che sin dal suo esordio in panchina lo hanno contestato più o meno velatamente, per il suo passato da calciatore in squadre da sempre avversarie come il Milan e la Roma.  Un rapporto conflittuale su tutti i fronti che lo porterà all’inevitabile rottura con il club torinese e ad esserne allontanato.

Al Milan, dove arriverà nel novembre del 2001 in sostituzione di Terim, le cose per lui andranno decisamente meglio riuscendo ad aggiudicarsi, tra l’altro, tre Champions League, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e il Campionato della stagione 2003 – 2004. Un bottino assolutamente di rispetto.

Rimane emblematico quello che dichiarò alla stampa Umberto Agnelli a proposito della fine del rapporto tra il club e l’allenatore : “Ancelotti va via perché è difficile vivere in una città in cui gran parte dei tifosi e della stampa gli è contro”.  Di contro l’ex allenatore bianconero ha ribadito più volte chela Juventus è stata una squadra che non ho mai amato e che non amerò mai. Non mi sono mai sentito a casa, mi sentivo l’ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego, rivolgersi altrove”.

Silvia Sanmory