Il Presidente Andrea Agnelli e il premio appena ricevuto: considerazioni

Nell’ambito dell’evento Golden Boy istituito da Tuttosport – il quotidiano torinese – Andrea Agnelli riceve il riconoscimento come il miglior Presidente Europeo, per le seguenti motivazioni:

  • Appassionato di Juventus sin dalla tenera età.
  • Nella sua governance ha costruito un club che ha vinto 17 trofei in 10 anni, tra coppe e scudetti.
  • Ha ingaggiato il giocatore più forte al mondo: con lui sono arrivati capitali e sponsorizzazioni.
  • Ha creato uno staff di competenze specifiche e innovativo.
  • Ha creato una squadra femminile professionale e la seconda squadra.
  • Si è impegnato contro il razzismo e la violenza sulle donne.
  • Attraverso lo slogan “Live Ahead”, ha elaborato una strategia commerciale evoluta e innovativa e un modo di pensare, per vendere idee più che una squadra di calcio.
  • Ha creato un centro medico altamente specializzato in strumenti e risorse sanitarie messe a disposizione anche all’esterno.
Agnelli
Fonte immagine Profilo Twitter Juventus

I progetti futuri:

  • La costruzione di uno stadio per l’under23 e le Women e una risalita economica dalla crisi del Covid-19 con nuove frontiere degli e-sport.
  • La riforma del calendario, fermo da decenni di cui tutti si lamentano ma che nessuno tocca.

Sebbene la Juventus stia percorrendo un sentiero piuttosto accidentato soprattutto in Campionato, Andrea Agnelli il 6 di dicembre ha festeggiato un buon 45mo compleanno.

Il numero 1 della Juventus in effetti si è impegnato creando una società maggiormente strutturata e volta a produrre profitto: l’obiettivo del Presidente è di porre la Juve tra i maggiori top club europei.

In questo momento però ad Agnelli sta sfuggendo di mano una situazione diventata spiacevole: il rapporto con i tifosi,  legato negli ultimi giorni al mancato rinnovo del contratto a Paulo Dybala.

Il giovane attaccante argentino è il beniamino dei tifosi i quali aspettano con ansia il suo rinnovo, Dybala ha disputato sotto la gestione di Maurizio Sarri una grande stagione insieme a Cristiano Ronaldo.

Lo stesso Sarri  – estimatore peraltro di Paulo, forse l’allenatore che lo ha valorizzato di più –  riconosce il merito alla nota coppia di essere stati gli artefici del suo primo scudetto italiano.

Paulo per i tifosi della Juventus è qualcosa di più di un semplice giocatore: gli avevano attribuito l’immagine della squadra e in effetti a livello economico il Diez vende, e molto.

Dopo la guarigione dal Covid-19,  ha avuto qualche difficoltà ma non è l’unico in verità.  Con un cambio di allenatore con idee diverse, e altri giocatori sono ancora  in cerca di una posizione tattica.

Il Direttore Sportivo Paratici interrogato sull’argomento ha risposto che il “rinnovo al momento è sospeso a causa di una cifra onerosa fuori luogo di questi tempi così di crisi”.
Una risposta piuttosto chiara e precisa, anche se la richiesta non è mai stata quantificata.

Nel momento in cui l’argentino torna al gol su azione che tirato in causa dice la sua verità, cioè che non c’è nulla di vero,  che non esistono trattative e soprattutto cifre.

Immediata la reazione della Società: proprio durante la premiazione,  Agnelli dichiara che in realtà la Juventus ha fatto un’offerta,  proporzionalmente al valore del giocatore che  secondo lui non rientra tra i primi giocatori migliori al mondo.

Agnelli
Fonte immagine profilo Twitter Radio BiancoNera

Praticamente, è un darsi del bugiardo vicendevolmente, ma per quale ragione Dybala dovrebbe mentire?

Fabio Paratici ha affermato ufficialmente che cercheranno di incontrare l’agente di Paulo Dybala per trattare.

Nel frattempo il giocatore non viene convocato per la partita contro il Parma, affaticamento muscolare, che sommato ai soli 5 minuti disputati contro la Dea fa pensare a un  trattamento perfettamente in linea con lo stile “Juventus”.

Ricordiamo che chi osa dire la verità viene accompagnato alla porta, anche se in questo caso vuole dire privare di una risorsa preziosa il tecnico.

Ma in realtà  che ha fatto il giocatore? Che ha detto? Semplicemente si è difeso da voci diffamatorie che lo mettevano sotto tiro delle critiche da parte dei tifosi.

Torniamo alla società e ai conti dei compensi perché emergono dei dati interessanti.

La Juventus paga a Adrien Rabiot la bellezza di 7 milioni e mezzo.

Il francese è rimasto un anno “in pensione” perché tanto sensibile, Sarri ci ha lavorato su e in questa fase sembra stare meglio, però .. resta sempre un però. Tanti soldi per un giocatore che gioca bene  una  partita su 5.

Eppure ci deve stare,  e perché mai?

Nei prossimi mesi è stata annunciato un matrimonio molto speciale: dopo vent’anni di fidanzamento più o meno felice, la Fiat-Chrysler si sposa con il gruppo Peugeot.

Una manovra che apre una nuova era dell’automobile ma soprattutto per il gruppo torinese che in passato non ha mai voluto “sposarsi” con nessuno. Attualmente per come volge il mercato è impensabile restare da soli.

In merito a questa azione della Exor, ecco spiegata  la presenza del giocatore Rabiot, il quale obiettivamente non è all’altezza delle aspettative.

Stessa cosa per Aaron Ramsey (anche lui 7 milioni) più in infermeria che sul campo,  per non parlare dei rinnovi a Chiellini – sempre più infortunato –  a Bonucci, a Buffon, e via dicendo.
Questo monte ingaggi è stranissimo e non direttamente proporzionale alla resa effettiva dei giocatori.

Il legame Exor – Juve con il resto del mondo condiziona spesso molte scelte.  Immaginiamo – i tifosi hanno occhi e orecchie –   come la vendita di Dybala colmerebbe buona parte del deficit accumulato negli anni a causa di operazioni che non hanno dato il risultato sperato.

Tifosi ingrati e scontenti?

Lamentarsi e criticare manovre poco chiare non è segnale di ingratitudine: i tifosi pagano hanno diritto di parola e di critica se si ritiene che la Società non sia perfettamente lucida potrà pur dirlo…

L’aver vinto 9 scudetti consecutivi  forse ha fatto “male” alla Società, la quale è convinta di essere ciò che non è ancora.

Comunque, in sintesi il Presidente merita questo premio? Ai posteri l’ardua sentenza.

Cinzia Fresia