I due indagati per l’omicidio dell’ex calciatore stavano per scioglierlo nell’acido

Contorni sempre più agghiaccianti quelli che riguardano la vicenda di Andrea La Rosa, l’ex calciatore di serie C il cui corpo è stato ritrovato ieri nel bagagliaio di un auto.

Il movente dell’omicidio sarebbe un prestito di denaro che gli assassini non intendevano restituire a La Rosa; per questo lo avrebbero sgozzato nella cantina di casa e poi tentato senza riuscirci di scioglierlo nell’acido.

E’ questa l’accusa nei confronti di Raffaele Rullo e di sua madre Antonietta Biancaniello, fermati dai carabinieri di Milano su disposizione della Procura Milanese per l’omicidio e la soppressione del cadavere del 35 enne  direttore sportivo del Brugherio Calcio, scomparso il 14 novembre scorso.

Ad uccidere sarebbe stato Rullo, con la complicità della madre.

I due stavano cercando di liberarsi del cadavere, ritentando l’operazione dell’acido; infatti la Biancaniello è stata fermata mentre stava raggiungendo un luogo di Seveso nella disponibilità del figlio dove sono stati sequestrati dei flaconi di acido.

Pare accertato dalle indagini che Raffaele Rullo avrebbe fatto ricerche dal computer del suo ufficio  su come il boss mafioso Giovanni Brusca sciolse nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso l’11 novembre del 1996 dopo 25 mesi di prigionia.

Da tempo la Squadra Omicidi dei carabinieri era sulle tracce dei due fermati.

Silvia Sanmory