Nelle ultime ore il mercato bianconero ha come protagonista Vidal. Il cileno sembrerebbe a un passo dal ritorno in Germania. Una trattativa lampo è stata intavolata tra la Juve e il Bayern Monaco e sta per giungere ai titoli di coda. Il centrocampista si aggiunge alla lista dei partenti in casa Juve ma divide non poco la piazza. Il calcio però è così: per quanto un giocatore sia un idolo dei tifosi e una pedina importante della squadra, le valutazioni da fare, per un club, sono tante.

Proviamo a delineare 5 buoni motivi che fanno di questa cessione un affare:

1) UNA CORPOSA PLUSVALENZA: acquistato dal Bayer Leverkusen il 22 luglio 2011 per 10,5 milioni più bonus,  firmò un contratto di 5 anni. Il costo di Vidal nel bilancio della Juventus al 30 giugno 2012 risultava essere di 11,712 milioni perché andavano sommati i premi e le commissioni per il trasferimento. Nella stagione 2012/13 il costo di Vidal è salito a 12,418 milioni perchè agli 11,712 milioni dell’anno precedente si sono aggiunti  i bonus (706 mila euro maturato nel 2012/13 vincendo il campionato e la Supercoppa italiana, arrivando in finale di Coppa Italia e ai quarti di Champions). Nel gennaio 2014 Vidal rinnova il proprio contratto con la Juventus fino al 30 giugno 2017. Al giocatore viene concesso un ritocco dell’ingaggio fino a 4 milioni di euro netti più bonus. Nella stagione 2013/14 la Juventus, in virtù dei traguardi sportivi raggiunti ha dovuto corrispondere altri bonus alla squadra di provenienza del centrocampista: circa 885 mila euro secondo quanto riportato nel bilancio. In attesa che venga approvato e pubblicato il bilancio della Juve al 30 giugno 2015 è possibile stimare il nuovo valore di carico di Vidal. L’entità del bonus relativo alla stagione appena conclusa non lo si conosce ma la cifra si aggira sui 480 mila euro: il costo storico di Vidal sarebbe così di 13,783 milioni (13,303 + 480 circa). La cessione sui 35 milioni (esclusi bonus , che dovrebbero essere intorno ai 4 milioni) comporterebbe per il club bianconero una plusvalenza superiore ai 30 milioni.

2) LE BRAVATE:  il curriculum di bravate del cileno è ricco di episodi controversi. L’incidente stradale con la Ferrari distrutta e la notte in caserma perché il tasso alcolico superava i livelli consentiti è solo l’ultima delle varie disavventure di Arturo Vidal. Lo scorso ottobre, in occasione della sfida con la Roma fu punito con la panchina poichè nella notte fra il giovedì e il venerdì precedenti alla partita aveva trascorso una notte brava in discoteca (terminata con una lite per strada)  e si era presentato in ritardo all’allenamento. Nel 2011, durante le qualificazioni mondiali, il c.t. del Cile Claudio Borghi lo mise fuori rosa insieme a Jara, Valdivia, Beausejour e Carmona perché rientrati 45 minuti dopo l’orario consentito e in evidente stato di ebbrezza. Nello stesso anno, quello della prima stagione a Torino, lui e Medel, durante un ritiro con la Roja, hanno chattato (con tanto di bottiglie di vino) con la modella colombiana Monica Jimenez che li ha ripresi e ha pubblicato il video sul web. Nel 2007, ai tempi del Mondiale Under 20 in Canada, l’allora giovane Vidal e alcuni compagni di nazionale furono ammanettati negli spogliatoi in seguito ad una lite con la security.

3) I PROBLEMI AL GINOCCHIO: un infortunio, quello al ginocchio destro, che gli è costato caro soprattutto in termini di rendimento. Costretto a chiudere in anticipo la stagione 2014 per potersi sottoporre all’intervento chirurgico senza pregiudicare la sua partecipazione ai Mondiali in Brasile, nell’ultima stagione ha faticato ed essere il solito “guerriero” a causa dei postumi dell’operazione e dell’infortunio forse curato troppo frettolosamente. Un ginocchio che mette ansia alla sua nazionale, ai suoi tifosi, al suo club e a lui stesso: non ultima la preoccupazione in seguito al colpo rimediato da Arevalo Rios nella gara di Copa America contro il Paraguay. Questo ginocchio forse non gli infonde quella giusta serenità per giocare come alla sua maniera, lottando su tutti i palloni e a tutto campo.

4) NECESSITA’ DI RINNOVARE: dopo quattro stagioni vittoriose in bianconero (4 scudetti, una Supercoppa italiana, la Coppa Italia) e l’esperienza maturata in Europa arrivando a una storica finale è ora di cambiare. Lo pensa la società che sta salutando pezzi importanti per fare posto a giovani di prospettiva in modo da gettare le basi per la Juve del futuro ma che soprattutto, da quello che emerge, dal punto di vista tattico, vuole abbandonare un certo tipo di gioco . Ed ecco che allora uno come Vidal, utilizzato da Allegri per lo più come trequartista, sembra un “lusso” del quale si può fare a meno. Per i piani della società e soprattutto di Allegri, meglio puntare su un trequartista puro.

5) TUTTI HANNO BISOGNO DI NUOVI STIMOLI: i cambiamenti spesso sono necessari, non solo per una società organizzata ma anche per un campione di fama internazionale. Nuovi stimoli, nuovi obiettivi servono ad un professionista per crescere, migliorare e affermarsi.

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La società fa le sue considerazioni ma Vidal resta uno di quei calciatori unici, capaci di fare breccia nel cuore dei tifosi e ci sono 5 buoni motivi da prendere in considerazione prima di venderlo:

1) GUERRIERO VERO: il suo modo di interpretare le gare, la sua voglia di vincere e lottare su tutti i palloni giocando a tutto campo rappresentano l’anima della Juve delle ultime quattro stagioni. Merito suo che ha saputo trascinare la squadra con la sua grinta o merito del tipo di gioco e della mentalità infusi alla squadra nella quale lui ha trovato terreno fertile?

2) DUTTILE: Vidal è un vero jolly. Sa ricoprire diversi ruoli, dal difensore (suo ruolo originario), al trequartista, ma è come centrale di centrocampo che esprime il meglio di sé, risultando efficace sia nella fase di copertura che in quella offensiva. Bravo incontrista, abile nella marcatura quanto nell’anticipo. Ha un buon senso della posizione, caratteristica che gli consente di recuperare molti palloni nella metà campo. Dotato di corsa e dribbling che gli permettono di spingere sulla fascia, inserirsi e arrivare facilmente al tiro (abile anche nel tiro da fuori area) o al cross. Sa farsi valere anche nel gioco aereo. Tutte queste qualità lo portano a essere considerato uno dei migliori centrocampisti del panorama internazionale.

3) IDOLO DEI TIFOSI: esuberante ma con tanto carattere in pochissimo tempo ha conquistato i tifosi fino a diventare un simbolo. Sempre pronto a caricare i compagni e l’ambiente, sempre pronto a professare amore per i colori bianconeri. Vidal è diventato un idolo per i tifosi sicuramente per le grandi prestazioni ma anche per la fatica e l’orgoglio che il cileno mette in ogni partita, dando sempre tutto per la maglia che indossa.

4) RISCHIO RIVOLUZIONE: ogni nuovo progetto comporta dei rischi e, per quanto si facciano accurate valutazioni, solo il tempo e il campo potranno dare risposte. La cessione di un leader come Vidal si somma alle partenze di altri due giocatori carismatici e decisivi come Pirlo e Tevez. Non sarà facile rimpiazzarlo perchè il suo contributo è totale. La rivoluzione è iniziata: è tutto nelle mani di Allegri che dovrà plasmare la nuova Juve senza il contributo del “Guerriero“, chi non risica non rosica.

5) NON SI RISPARMIA MAI: anche nei momenti no, anche col ginocchio dolorante, quando non è al 100% è uno di quei giocatori che in campo da tutto quello che ha. Emblema del suo essere è l’espressione colorita che utilizzò ai microfoni di Mediaset Premium a proposito della sfida tra Juve e Roma noi non molliamo un caxxo”… non si viene soprannominatoGuerrieroper caso.

Caterina Autiero