Dopo venti giornate di campionato la classifica sorride ai giallorossi, secondi a un punto dai bianconeri (questi ultimi con una partita da recuperare) . Dunque sono potenzialmente quattro i punti che dividono la Roma dal vertice, un distacco che molti, a inizio campionato, avrebbero pronosticato certamente più corposo.

Per arrivare al termine della competizione in quella che è la posizione più ambita, però, di strada ne manca e questo lo sanno bene mister Spalletti e i suoi. Un percorso  caratterizzerà  il team romanista  fino in fondo   che si preannuncia parallelo a quello della squadra torinese, una via colma di ostacoli e, solo chi saprà aggirarli, avrà la meglio. L’allenatore e i calciatori ne sono consapevoli, sono coscienti che inciampare una volta, anche se a causa di un gradino più sporgente di altri, potrebbe compromettere quanto di buono mostrato fino ad oggi. Se poi si considera che di “gradini” insidiosi in Serie A ce ne sono numerosi, si comprende come non sia facile e tanto meno giusto esaltarsi.

Un’altra certezza, però, si respira a Trigoria: la squadra è forte e deve pensare solo a stessa. Nessun paragone, alcun pensiero costante alle avversarie ma solo un obiettivo da perseguire, questo si evince dalle interviste dei calciatori e del tecnico. Quest’ultimo recentemente ha risposto ai giornalisti durante la conferenza stampa: “chiamateci ossessionati della vittoria“. Già, perché a Roma un trofeo è ormai atteso da tempo, forse troppo. Ne sono consapevoli i giocatori, la società e i tifosi stessi, galvanizzati dalle prestazioni che i loro beniamini stanno mettendo in campo. Se quindi il recente passato con relative dichiarazioni dell’ex tecnico Garcia ha insegnato che esporsi molto, alle volte, non è la decisione migliore, è altrettanto vero che sognare è diritto di tutti, soprattutto dei tifosi. A far sperare i sostenitori giallorossi è il cambiamento che ha investito il gruppo, dovuto probabilmente a una acquisizione di fiducia che, nel calcio, può significare tutto. La sicurezza riscontrata in una giocata provata in attacco, in un movimento difensivo giusto, in un passaggio di prima a centrocampo. La forza di un allenatore capace di trasmettere coraggio al gruppo, il quale a sua volta lo ha trasmesso ad un ambiente intero. Un ambiente che attende i ritorni di Salah dalla Coppa d’Africa, di Florenzi in corsa per guarire completamente dal recupero,  e da un rinforzo che, forse, il mercato porterà .

Nel frattempo però, il campionato continua e la Roma si prepara ad affrontare il prossimo “ostacolo”, il Cagliari, lo stesso contro il quale nel girone di andata si era scontrata e che le era costato una rimonta. Domani la formazione sarda sbarcherà all’Olimpico e lì, i giallorossi, dimostreranno quale direzione desiderano assegnare al loro destino.

 Chiara Vernini