Si è dovuta aspettare la sedicesima giornata di campionato prima di assistere ad una delle partite più attese della stagione: Roma-Inter.

Sentir parlare di Mourinho contro l’Inter sembra quasi paradossale, eppure per la prima volta lo Special One si è trovato a sfidare quel club che gli ha dato forse la soddisfazione più grande nella sua carriera da allenatore. Se per gli interisti è difficile – quasi impossibile – scordare l’impresa di quell’ormai lontano 2010, lo è di certo anche per colui che se ne andò dal Santiago Bernabeu in lacrime, dopo una notte di gloria.

Undici anni dopo Mourinho è tornato in Italia per prendersi in carico l’AS Roma, mettendo da parte i rancori passati: proprio contro la squadra capitolina vinse con l’Inter la Supercoppa nel 2008 e la Coppa Italia del Triplete.
Anche gli stessi romanisti hanno accantonato la questione degli “zero tituli” ed hanno accolto il tecnico portoghese con molto entusiasmo.

Di Roma-Inter ce ne sono state di certo tante, ma che quella di ieri sera avrebbe avuto un sapore diverso era quindi chiaro per tutti.

Il settore ospiti dell’Inter ha accolto l’attuale tecnico giallorosso con lo striscione di riconoscenza: “Eterna gratitudine a Josè Mourinho” ed intonando “Mourinho uno di noi”, mostrando l’affetto dei tifosi nerazzurri nei suoi confronti, che difficilmente andrà a scemare.

Anche per i romanisti non sono mancate le emozioni: il ritorno all’Olimpico di Francesco Totti, seduto in Tribuna d’onore per assistere al match; ad attenderlo, lo striscione indirizzato anche al suo ex compagno di squadra “Totti e De Rossi simboli del popolo romanista. Bentornati a casa” e tanti applausi.

E a proposito di ex, quella di ieri sera è stata la prima partita di Edin Dzeko contro la Roma, squadra in cui ha giocato per ben sei stagioni e nella quale è diventato il miglior marcatore straniero nella storia del club giallorosso, collezionando 119 reti.

È stato proprio Dzeko a cogliere impreparati i difensori romanisti sul secondo gol di vantaggio dell’Inter. Il bosniaco ha scelto di non esultare, nonostante la Curva Sud non gli abbia risparmiato numerosi fischi.

Il match si è concluso 0-3, grazie alle reti di Calhanoglu, direttamente da calcio d’angolo, l’ex Dzeko e Denzel Dumfries, che ha realizzato così la sua prima rete in nerazzurro.

Partita dominata dalla squadra di Inzaghi, che è riuscita ad abbattere la difesa a cinque giallorossa – novità introdotta dall’allenatore per giocare con un modulo speculare rispetto a quello dell’Inter – che, a quanto pare, è servita a poco.
Mourinho, evidentemente amareggiato per il risultato, si è rifiutato di rispondere alle domande dallo studio e nel post-partita a Dazn ha dichiarato:

L’Inter è più forte di noi in condizioni normali; in condizioni non normali è molto più forte di noi, questa è una storia molto semplice. In condizioni normali l’anno scorso è stato 29 punti meglio di noi e oggi fra Covid, infortuni e giocatori squalificati la nostra situazione era molto molto limitata.
Secondo me, con il potenziale offensivo praticamente nullo che avevamo in campo era molto importante fare gol con una, due o tre opportunità, perché sicuramente non ne avevamo di più; ne abbiamo avute tre e non l’abbiamo fatto.
Quando tu giochi con un’organizzazione difensiva diversa non puoi prendere gol come il primo o il terzo.
L’arbitro non ha influenzato il risultato, è mancato solo un giallo a Cristante.
Complimenti all’Inter e in bocca al lupo per la partita di martedì
”.

Chiaramente più soddisfatto invece Simone Inzaghi, che ha visto compiersi la buona prestazione auspicata nel pre-partita quando, in risposta alle domande dei curiosi, aveva anche dichiarato la sua totale fedeltà ai colori nerazzurri, che gli impediva di paragonare le emozioni della gara di ieri a quelle di un derby di biancazzurra memoria.
E la squadra è sembrata rispondere nel migliore dei modi a questa “dichiarazione d’amore”, dimostrando ancora una volta come il nuovo tecnico sembri veramente essere l’uomo in più della grande famiglia interista. 

Romina Sorbelli