“Hanno le stesse possibiltà di essere il numero uno della Juve”: così aveva detto Dino Zoff di Szczesny e Perin, alla vigilia di Juventus-Lazio. E lui di portieri se ne intende, senza alcun dubbio.

Già dalla scorsa stagione, il portiere polacco ex Roma era approdato in casa Juventus con l’intenzione di prepararsi al meglio per essere il degno erede di Gianluigi Buffon. Poi l’estate, il calciomercato e l’arrivo di Mattia Perin dal Genoa: una mossa che lascia a intendere che, forse, la Juve non ha ancora completamente deciso chi debba essere il sostituto del Portierone storico. I due estremi difensori si posizionano praticamente alla pari sulla griglia di partenza bianconera e sono chiamati a concorrere, a suon di prestazioni, per convincere la Vecchia Signora. Con un particolare da non sottovalutare: da sempre la Juventus ha prediletto numeri uno italiani.

Perin è senza dubbio tra i migliori prospetti nazionali e non ha mai nascosto le sue intenzioni circa la volontà di guadagnarsi la maglia azzurra: e sa bene che quella maglia potrà tenersela stretta soltanto giocando, anche se la scelta della Juve è stata azzardata ai fini delle sue presenze in campo. Era al corrente della ‘rivalità’ con il polacco, di un pizzico più anziano nelle gerarchie bianconere: tuttavia, da ragazzo di carattere qual è, non si è fatto intimorire, ignorando anche i consigli di chi gli diceva che il trasferimento in quel di Torino forse non era cosa buona per lui.

Mattia Perin ha caretteristiche molto diverse da Wojciech Szczesny: Mattia è dinamico, esplosivo, un ‘giaguaro’ per intenderci, votato all’incontro e allo spostamento; Wojciech è più statico, non ama attaccare la palla ma per contro offre un’ eccellente senso della posizione che ne fa la sua caratteristica principale. All’interno di questa differenze e peculiarità, occorrerà trovare quella che più impressioni e si adegui al modo di giocare della retroguardia bianconera, il cui vanto è sempre stato quello di essere la migliore in Italia. Il polacco, è vero, ha già un anno di Juve sulle spalle, è stato con Buffon e ha  studiato l’ambiente: potrebbe sembrare un leggero vantaggio, ma sono altre le prove che convinceranno alla titolarità effettiva. Oggi alla Juventus appare sempre più chiaro come – a parte pochissime eccezioni – non vi siano più titolarissimi inamovibili, e Mattia Perin ha avuto finalmente i suoi primi 90′ per impressionare la Signora.

Contro gli emiliani Perin, benché non particolarmente indaffarato, è sembrato molto  ben calato nella Juventus. Presente, sicuro, due begli interventi, di cui uno in due tempi, che hanno sottolineato come sia perfettamente allenato. Affiatato con i compagni e non solo quelli della difesa: insomma, si è presentato nel modo giusto. La stagione è lunga, le partite da giocare tante e la competizione tempra il carattere: siamo sicuri che il giovane di Latina  avrà modo di far parlare di sé.

Daniela Russo

(tutte le immagini Getty)