Sin dal giorno in cui è partito per raggiungere la sua Argentina, Paulo Dybala è l’immagine della felicità. Le foto sui suoi profili ufficiali lo ritraggono sorridente e fiero di indossare quella maglia albiceleste che lui stesso ha definito “la più bella di tutte”.

“Mi alleno ogni giorno come se dovessi giocare titolare: perchè lo so che arriverà anche la mia occasione“, ha detto candidamente. “Se mi arrabbiassi o perdessi la concentrazione, quando arriverà il mio momento rischierei di non farmi trovare pronto“.

Perchè per Paulo Dybala essere al Mondiale è un sogno, il sogno che tutti i calciatori tengono chiuso in fondo a un cassetto; e quando accade di essere convocati dalla propria Nazionale bisogna  esserne contenti, anche se ti capita di restare tutti i 90′ seduto in panchina: “Mi sto godendo ogni istante, l’allenatore sa quando potrò tornare utile”.

Magari proprio domani, contro il suo ‘vecchio’ compagno di squadra, Mario Mandzukic: “Mario sembra cattivo, ma è solo apparenza: è una persona molto umile. In campo però si trasforma, non guarda in faccia a nessuno, dice di SuperMario.  Sicuramente sarebbe un bel debutto contro la Croazia: e anche la partita giusta per fare gol, il suo primissimo al Mondiale.

Quando si parla di Dybala non si può non parlare anche di Messi. La stampa, i media sono continuamente impegnati a dipingere questa incompatibilità assoluta tra i due, per cui la Joya potrebbe scendere in campo solo in assenza di Leo: lo stesso bianconero durante una conferenza stampa aveva sottolineato la difficoltà dovuta al fatto che, entrambi mancini, tendono a occupare la stessa zona del campo. “Niente fa di me il sostituto di Leo, semplicemente perchè questo sostituto non esiste”, ha detto Paulo. Non è da escludere che impareremo a giocare insieme a furia di allenarci. Io lo sostengo, così come lo sosteniamo tutti: gli siamo sempre vicini”.

Intanto la partita contro la Croazia ha già sapore di dentro o fuori per l’Argentina. Paulo Dybala è lì, pronto: niente è più importante per lui, in questo momento, di dimostrare a tutti che la sua convocazione è stata sì un meraviglioso regalo, ma assolutamente e totalmente meritato.

Daniela Russo