Messi, Suarez, Dzeko, Pogba e altri: tanti i nomi altisonanti accostati alla nuova Juve di Pirlo.

Spesso però ci si dimentica che, al di là di chi scende in campo, ci sono figure importantissime che sono alla base della costruzione di una squadra e della resa dei campioni in rosa.

Nella preparazione e nella gestione tecnica di una squadra di calcio, infatti, la figura del preparatore atletico è centrale ai fini del rendimento.

Il preparatore atletico è indispensabile per organizzare, in concerto con l’allenatore, la preparazione estiva e gli allenamenti settimanali in modo da portare i giocatori alla forma perfetta.

 Al contempo, è essenziale nella prevenzione degli infortuni o nel recupero dagli stessi.

allenamento juve
fonte immagine: profilo Twitter ufficiale JuventusFC

Andrea Pirlo, ex giocatore e oggi allenatore alla prima esperienza, è ben consapevole di ciò ed è per questo che nel suo staff ha voluto Paolo Bertelli, un vero fuoriclasse del settore.

L’attuale mister bianconero sa bene come lavora e cosa può dare alle squadre.

Infatti, Pirlo ha conosciuto da giocatore  Bertelli, sia in occasione del Mondiale – quando Lippi lo aveva voluto con sé per l’avventura in Sudafrica dell’Italia – sia, successivamente, proprio alla Juventus quando è stato il preparatore di Conte.

E’ considerato “il mago dei muscoli”:  difatti, la Juventus di Conte impressionava per tenuta e corsa e dimezzò gli infortuni sfatando così la leggenda dell’umidità dei campi di Vinovo, causa dei numerosi guai muscolari.

L’apprezzamento di Pirlo deriva certo dall’aver lavorato con lui per tante stagioni ma non solo, perchè Bertelli vanta un curriculum di rispetto e successi.

Dal 1993 al 1999 è stato nello staff di Ranieri alla Fiorentina per poi passare nel Venezia di Spalletti.

Torno’ due stagioni nella sua Firenze prima di raggiungere, nel 2002, il tecnico di Certaldo all’Udinese e, in seguito, alla Roma.

I friulani, con l’ottima preparazione data da Bertelli, conquistarono due qualificazioni consecutive in Coppa UEFA e, nel campionato 2004-05,  il quarto posto che significò una storica partecipazione alla Champions League. 

Anche i successi giallorossi e il calcio propositivo sotto la gestione Spalletti hanno radice nell’ottimo lavoro di Bertelli che divenne un prezioso punto di riferimento dello spogliatoio tanto da creare un fortissimo legame con Totti e De Rossi.

Nel 2009, la separazione: Bertelli non andò con Spalletti allo Zenit diventando, invece, l’uomo di fiducia di Antonio Conte.

Dopo i tre anni di successi in bianconero  ha seguito il salentino nei due anni in Nazionale, poi ancora nel Chelsea dove resto’ anche con Maurizio Sarri. 

Il toscano, ormai ex bianconero, dopo essersi avvalso di un preparatore di tale calibro, lo avrebbe voluto con sè durante la sua esperienza sotto la Mole ma Bertelli rifiuto’ a causa di motivi personali per poi raggiungere, nell’ottobre dello scorso anno, Ranieri alla Sampdoria.

Anche a Genova la sua mano si rivela decisiva: difatti, la squadra doriana, nella stagione trascorsa è stata molto in alto nella speciale classifica dei chilometri percorsi dai suoi calciatori e, dopo il lockdown, quando gran parte delle squadre hanno faticato, è riuscita ad inanellare ben cinque vittorie valevoli per la salvezza anticipata.

Bertelli, durante la sua carriera, è stato nominato miglior preparatore atletico della Serie A per quattro volte.

Merito dei suoi programmi di allenamento che portano le squadre a giocare ad alta intensità aggredendo l’avversario.

“Tanto pallone, ma pure esercitazioni senza e lavoro in palestra. Diciamo che tutto è orientato all’alta intensità, ad aggredire sempre quello che si fa“, diceva all’inizio del ciclo vincente di Conte.

Su questi dictat si costruisce, anche la Juve di Pirlo che, nella conferenza stampa di presentazione, ha parlato proprio di intensità, recupero palla e sacrificio.

Insomma, in questo senso, Bertelli, è a tutti gli effetti l’uomo giusto!

 

Caterina Autiero