L’importante era ripartire. Riprendere familiarità con il campo e le sfide ufficiale. Ritrovare la fiducia nei proprio mezzi. E l’Italia lo ha fatto: a fatica, ma lo ha fatto.

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Finisce con un pareggio per 1-1 la partita di esordio dell’Italia in Nations League contro la Polonia. Gli azzurri vanno in svantaggio a fine primo tempo con una rete del napoletano Zielinski e questo per la squadra di Mancini – come un paradosso – è un bene. E’ stata una brutta Italia per i primi 45 minuti e il gol ha dato motivo al ct di smuovere un po’ le acque e fare qualche cambio. L’ex allenatore dell’Inter era partito con un 4-3-3 con Biraghi preferito a Criscito e con Balotelli punta. L’ex Milan e Inter, però, aveva finora nelle gambe solo 77 minuti ed è proprio lui il primo cambio di Mancini che lo sostituisce con Belotti. Sono proprio i cambi l’arma in più del Mancioè stato Chiesa il protagonista del secondo tempo azzurro, senza ombra di dubbio il migliore degli italiani che ha avuto la capacità di riaccendere la partita e di prendersi il rigore del pareggio, poi realizzato da Jorginho. L’attaccante della Fiorentina ha portato voglia, freschezza, velocità e qualità alla squadra e ha cambiato faccia alla partita.

E’ da lui che Mancini deve ripartire. Da Federico Chiesa e dai giovani che contro la Polonia hanno fatto venire la voglia di tornare a vedere l’Italia nel posto che le spetta. Belletti ha dimostrato ancora una volta di essere affidabile, così come Bernardeschi che – anche senza brillare – è stato il migliore in campo fino all’ingresso di Chiesa. E’ una squadra acerba, immatura, che ancora deve trovare i propri equilibri in campo e una perfetta convivenza tra giovani e vecchi. Non si può subito pretendere gli albori della nazionale del 2006 o l’entusiasmo di quella di Conte, ma l’importante è non perdersi d’animo. Continuare a credere, lottare su ogni pallone, giocare da squadra ed avere fiducia nei propri uomini.

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Archiviata la gara contro la Polonia, la Nations League torna lunedì quando gli azzurri voleranno a Lisbona per affrontare il Portogallo, senza Cristiano Ronaldo.

Paola Moro