Claudio Marchisio è arrivato in Russia. L’ex centrocampista della Juventus è pronto ad iniziare la sua avventura con lo Zenit San Pietroburgo. Domani è in programma la presentazione ai nuovi tifosi e la prima amichevole con la nuova maglia.

Quello dato a Torino non è un addio, ma solo un arrivederci. Sarà così anche per la Juventus? “Non lo so – ha detto Marchisio ai microfoni di Sky Sport poco prima di partire per San Pietroburgo – vedremo. La Juventus è sempre stata la mia famiglia, ho iniziato nel ‘93 e ho vissuto un sogno. Ho talmente tante emozioni dentro che non posso dimenticarle. In valigia mi porto esperienza, vittorie, sacrificio. Cose che mi daranno la forza per questa nuova avventura per la quale sono emozionato, insieme alla mia famiglia: ci aspetta una nuova realtà, oggi partiamo per viverla tutti insieme”.

L’ex numero 8 bianconero è infatti partito con tutta la famiglia, la moglie Roberta e i figli Davide e Leonardo. Marchisio ha spiegato anche i motivi che lo hanno portato a scegliere lo Zenit e del peso che ha avuto il ds della squadra russa Javier Ribalta, ex osservatore della Juventus: “Mi ha convinto sin dall’inizio, è stato importante. Lo Zenit è una società organizzata, ambiziosa: già da quest’anno vuole tornare a vincere il campionato e ritornare in Champions. So che troverò un gruppo affiatato, conosco alcuni giocatori come Paredes, Ivanovic e Driussi: tutti fattori che mi hanno convinto, ho voglia di inserirmi presto e dimostrare la voglia di continuare a giocare. Un’opportunità all’estero come questa la desideravo, prima o poi”.

Prima di salire sull’aereo che lo ha accompagnato nella sua nuova città, Marchisio è tornato a parlare della Juve e di quel saluto allo stadio con i tifosi che non c’è stato, togliendosi anche un sassolino dalle scarpe: “Una cosa che mi è dispiaciuta è stata, a volte, passare per infortunato senza esserlo mai stato. Non mi aspettavo saluti particolari, l’importante è quello che si è dato in campo. Non c’è bisogno di un grande addio con un’ ultima partita, non ho rimpianti per questo”.

(immagine Jmania)

I tifosi della Juve, però, un saluto al Principino ancora lo sognano. E chi può dire che non ci sarà? I rapporti con i compagni sono ottimi e, soprattutto, il campionato russo ha un calendario molto diverso da quello italiano: da dicembre a marzo, infatti, la Prem’er-Liga si ferma a causa dell’inverno troppo freddo. Chissà se proprio in quel periodo Marchisio non torni a Torino per salutare i tifosi bianconeri.

Paola Moro