NAPOLI – JUVENTUS: Sempre una grande sfida, mai banale.

Insomma, come in uno di quei classici che rimangono impressi nella memoria.

Non solo.

Perché con l’evolversi degli anni la sfida rimane, la rivalità costante, e l’accesa tensione che infiamma l’animo dei tifosi.

Napoli-Juve è al pari dei grandi derby nazionali: Roma-Lazio, Inter-Milan, o in ottica mondiale, l’onnipresente Brasile-Argentina.

La sfida di venerdì 13 gennaio, nell’anticipo della 18° giornata di campionato, sarà la 179 volta, tra tutte le competizioni, in cui Napoli e Juve si sfideranno.

Nella città per antonomasia della scaramanzia, sembra strano parlare addirittura di partita decisiva per lo scudetto, sebbene la classifica parli chiaro: Napoli capolista con 7 punti di scarto dalle inseguitrici Milan e la stessa Juve.

Eppure a discapito del giorno “sfortunato”, bisogna ricordare che è nella tradizione anglosassone che tutto ciò si tramuta in superstizione.

Sfortuna o no, secondo Luciano Spalletti, la gara con la Juventus non sarà decisiva. La sfida sarà, però, avvincente, sia per il mare di tifosi partenopei, che si registrerà al Maradona, sia per la qualità che le due squadre sono pronte a mettere in campo.

Partiamo dal Napoli. Forte del suo primato di Campione d’inverno, prima della sosta, causa Mondiale, ci aveva mostrato un cammino vincente, sotto tutti i punti di vista.

Qualità, gioco, capacità di imporsi senza mai lasciarsi intimorire da chicchessia, come il Liverpool. Ma si sa: se ti fermi, è difficile ripartire. È quello che è successo.

Dopo il ritiro nella ridente località di Antalya, nel sud della Turchia, il Napoli non ha ingranato subito la giusta marcia, partendo da amichevoli deludenti.

La prima di campionato, ospiti dell’Inter, aveva mostrato un Napoli, stanco, affaticato, quasi sfiducioso. Come se, quella Ferrari, fosse rimasta ai box per molto tempo.

Anche la sfida col i blucerchiati ha mostrato qualche leggera sbavatura nella macchina azzurra. È bastato un guizzo di Osimhen e il rigore giusto, tirato da Elmas, a riportare il Napoli primo in classifica.

È proprio il centravanti azzurro, classe 1998, l’unico ad aver centrato la doppia cifra nella classifica marcatori.

L’attacco è l’arma del Napoli, con ben 39 goal segnati. Non da meno è la difesa, seconda migliore del campionato, con 13 goal subiti.

Il doppio del primato difensivo della squadra di Massimiliano Allegri. Con appena 7 goal subiti, la difesa della Juve è la prima in questa speciale classifica, che vede in Wojciech Szczesny, il suo simbolo.

Nelle ultime 8 vittorie consecutive, la Juventus non ha mai preso goal, rimediando in maniera impeccabile al burrone di distruzione in cui si era inoltrata.

L’ultimo goal subito risale all’8 ottobre 2022, nella sconfitta con il Milan, firmato Brahim Diaz.

“Ancora troppi errori tecnici, c’è da migliorare qualcosa nella fase difensiva perché, anche se non abbiamo preso gol, c’era la sensazione di poterlo prendere.”

Queste le parole del tecnico toscano, al termine della vittoria contro la Cremonese (1-0 firmato Milik).

Arkadiusz Milik è l’ultimo degli ex partenopei passato in bianconero, dopo cinque anni in azzurro, e la parentesi olympique (Marsiglia).

L’attaccante sarà sicuramente tra i titolarissimi nella scacchiera bianconera dopo, presumibilmente, troverà spazio anche il campione del mondo Angél di Maria, o Federico Chiesa, pronto a riprendersi un posto di prim’ordine.

Ulteriore arma della Juve? Gli innesti dalla panchina, come Chiesa, autore dell’assist per il goal vittoria contro la Cremonese e di Danilo, nella vittoria di misura contro l’Udinese.

Già, perché se la Juve ha ritrovato Allegri, così le vittorie ridiventano a “corto muso”.

Goal decisivo, importante, e che gli assicura la possibilità di restare ai vertici della classifica, cercando uno spiraglio libero.

Attacco o difesa? Questo è il dilemma.

Quello che è certo è che Napoli – Juventus, continua ad essere una delle sfide più attese ed ora è finalmente il momento. Ancora una volta, e con più importanza.

La sfida che mette a confronto due tecnici toscani e due squadre che daranno spettacolo. Come disse Pasolini:

Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.” 

Rosaria Picale