Nella prima giornata dopo la riapertura degli stadi al 75% di capienza, il “Diego Armando Maradona”, per i nostalgici Stadio San Paolo, ha fatto da cornice ad una partita intesa e coinvolgente, sotto tutti i punti di vista.

Alla fine dei 90’ minuti concessi, il Napoli di Spalletti è stato capace di vincere contro un Toro scatenato imponendosi 1-0.  

Otto vittorie su 8 partite giocate: nessuna squadra nei cinque massimi campionati europei è riuscito ad eguagliare questa partenza sprint partenopea.  

In una partita a dir poco “stregata”, vuoi per le giocate sprecate o per la maglia a tema Halloween sfoggiata in anteprima, si è imposto al di sopra di tutti, l’immancabile Victor Osimhen. Con uno stacco maestoso alle spalle del giocatore granata, colpisce con forza e precisione, il pallone in rete, frutto di un assist fortuito di schiena del giovane Elmas. 

Dopo 81 minuti il “Maradona” ha potuto acclamare il suo nuovo beniamino.

In realtà, le occasioni non sono mancante: gol annullato per fuorigioco di Di Lorenzo, e rigore parato da Milinkovic-Savic su Insigne (terzo rigore sbagliato su 5 concessi al Napoli dall’inizio del campionato).

Ma come può cambiare questo trend negativo, Insigne? In realtà è storia antica: dalla stagione 2007/08 il Napoli è l’unica squadra ad aver sbagliato più tiri dal dischetto.  

Rigore sbagliato da Insigne? Il prossimo rigore se c’è per me lo batte Insigne.
Quello dopo lo batte Lorenzo e il terzo lo batte il capitano
”. 

Queste le parole nella conferenza post-partita di Luciano Spalletti, che testimoniano la piena fiducia verso il rigorista del Napoli.

Forse è la piena fiducia del mister, il motivo del successo di questo Napoli? 

È chiaro che è scattato l’interruttore di una novità dall’arrivo di Spalletti alla corte partenopea. In questo caso bisogna parlare di mentalità calcistica. 

Esatto, la tanto agognata mentalità vincente, che forse nel Napoli degli scorsi anni era scarna o in maniera eccessiva, totalmente assente.

Se ritorniamo con la memoria ad appena 2-3 anni fa, ci accorgiamo subito di come il Napoli era completamente in balia delle onde in occasione di match contro quelle squadre medio-piccole della classifica che erano capaci di piegare la squadra al loro gioco. 

Di maledizione contro le piccole si parlava al tempo.

Nella stagione 2016-2017 pareggiò contro il Pescara e il Genoa, perdendo entrambi gli scontri contro la “piccola”, al tempo, Atalanta.

Tuttavia era capace era capace di vincere 4-2 contro il Milan o pareggiare 1-1 contro Lazio e Juve. Nella stagione 2019-2020 furono i numerosi pareggi contro Torino, Spal e Genoa a decidere in parte le sorti di Ancelotti, a cui si aggiunsero le sconfitte contro Cagliari e Bologna.

Non meglio andò al successore Gattuso che perse in casa contro Parma, Fiorentina e Lecce, all’inizio del suo percorso. 

Insomma, il Napoli era grande contro le grandi squadre della classifica, ma piccola contro le piccole, quasi immedesimandosi.

Partite bloccate contro squadre con difese serrate, e marcature a uomo in cui il Napoli trovava difficilmente un passaggio libero. 

Mancava soprattutto un giocatore capace di ideare una giocata vincente, perché non sempre, e il Napoli lo sa, si può vincere solo con un bel gioco.

Spesso ci vuole anche la giocata “sporca” che conduce alla vittoria. Quest’anno la musica è sicuramente diversa: con le “piccole” ha sempre vinto, con gol decisivi spesso negli ultimi minuti. 

Lasciamo per un attimo la Serie A, riportandoci sull’Europa League.

Anche contro il Leicester, nella prima partita del girone sembrava un Napoli impaurito sul 2-0 dei padroni di casa. Nonostante ciò la squadra partenopea ha saputo attendere il momento giusto per attaccare e riportarsi in parità con una doppietta di Osimhen.

Cambio di mentalità soprattutto in Europa. 

“Soffrendo ma portando vittoria a casa. C’è stato un cambio di mentalità rispetto all’anno scorso, soprattutto nelle difficoltà”. 

Queste le parole di Politano ai microfoni di Kiss Kiss Napoli, anticipando le parole del mister del post Napoli-Torino:

“Tutte le partite sono così, ci sono diversi momenti all’interno di una gara,
aspettare il momento giusto”.

Questo è un sintomo di forza e soprattutto di mentalità per una squadra che non ha intenzione di fermarsi. 

Soffrire e risorgere, questo sembra essere il nuovo mantra della squadra partenopea, che sembra aver ritrovato il calore della tifoseria.

Al ritmo di “sarò con te“, si gode la vista solitaria.

Se è prematuro parlare di volata scudetto, domenica 24 ottobre ci sarà il big-match contro la Roma.

Possiamo già definirlo la prova del 9, come la nona giornata di campionato che ci aspetta nel prossimo weekend.

 

Rosaria Picale