Mattia De Sciglio è un giocatore controverso e  preso di mira.
Milanista di formazione si ritrova quasi obbligato in Juventus voluto  da Mr. Allegri.
Dato in prestito e non riscattato, torna in bianconero con un atteggiamento diverso, grazie al mental coach. 

La storia professionale di Mattia De Sciglio sembrava perfetta…

Cresciuto nel vivaio milanista viene apprezzato e identificato come l’erede di Maldini, sia per il ruolo che come rappresentante di bandiera, ma le cose al Milan andranno diversamente.

Mattia cresce nel gruppo dei veterani rossoneri insieme a maestri eccellenti come Tassotti, storico terzino rossonero.

Il Milan di De Sciglio non era brillante e il giocatore al contrario pareva affidabile, raccoglieva buone valutazioni in pagelle e pregevoli giudizi.

A soli 20 anni il giocatore sembrava il futuro della difesa rossonera.
Si dice che la responsabilità dell’uscita dalla Champions  dopo la sconfitta nel ritorno con il Barcellona fosse dovuta alla sua assenza.

I tifosi lo amavano, e da titolare al Milan debuttava poche settimane dopo in Nazionale contro il Brasile. A parte qualche errore, nessuno osava criticare un giovane così promettente.

Ma poi improvvisamente qualcosa cambio’…