Ventidue anni  anni, 18 dei quali dedicati al calcio.
Piccolo fenomeno, Daniele De Rossi il suo idolo, Messi l’avversario più imponente con cui si è scontrato, Dzeko il giocatore più forte con cui ha condiviso il campo, due anni – solo due –  fuori dalla Capitale, in quel Sassuolo del Di Francesco pre Roma.
Signore e signori: Lorenzo Pellegrini

Lorenzo Pellegrini of AS Roma during the Serie A match between Roma and Chievo Verona at Stadio Olimpico, Rome, Italy on 16 September 2018. (Photo by Giuseppe Maffia/NurPhoto via Getty Images)

In un’epoca storica in cui il calcio italiano trova difficoltà in termini di talenti, le giovani leve sembrano ricomiciare un ciclo che per troppo tempo ha visto diminuire la fiducia di opinione pubblica e  di allenatori nei confronti dei giocatori nostrani.
Del Piero, Maldini, Baresi, Costacurta, Baggio, Zenga, fino ad arrivare alle ultime due bandiere Buffon e Totti, nomi, giocatori, personalità uniche e carismatiche, capaci di catalizzare l’attenzione del Mondo intero. Uomini di un calcio che non esiste più ma che forse potrebbe finalmente tornare ad essere: così, da uno dei quartieri più popolari di Roma arriva Lorenzo Pellegrini, romano e romanista con la passione per il calcio, figlio di Roma come Florenzi, il suo mito De Rossi ed il Capitano.

La sua chance si chiama Eusebio Di Francesco, suo allenatore al Sassuolo che alla chiamata di Pallotta, risponde con un imperativo categorico nei confronti del centrocampista romano.
Trigoria risponde sì ed il giovane Pellegrini torna tra la sua gente, pronto a fare bene. Quest’anno il grande salto, complice quell’infortunio a Pastore durante il derby che faceva pensare più ad un brutto presagio che ad un colpo di “fortuna”. In realtà si è trasformato in una grandissima opportunità, che ha catapultato il classe 1996 tra gli imprescindibili del Mister.

Centrocampista di nome, trequartista di fatto, forse anche un po’ regista: ma nella sostanza a fare la differenza è la sua personalità quei numeri di alta scuola che si stanno affinando sempre di più, giocate sempre più intelligenti e quella confidenza con la palla, che viene superata forse solo dalla sua forte intesa con i compagni di squadra.

Segna e fa segnare, preciso nei cross e nei calci piazzati, veloce e furbo, insomma un altro pezzo da novanta che parla “romanaccio” quanto la Lupa Capitolina, ma che aggredisce l’avversario come un Lupo affamato, tanto da venir notato da diverse avversarie che pare stiano spingendo per mettere le mani sul cartellino del giocatore: Juventus, Inter, Manchester Utd, un rinnovo che non può più aspettare ed una clausola rescissoria di 30mln… troppo bassa per le potenzialità di questo giovane che potrebbe diventare uno dei protagonisti di questa Roma in divenire.

Sposato dal 2018 con Veronica Martinelli, il giovane Pellegrini potrebbe diventare davvero qualcuno e riportare quel lustro che al calcio italiano, come dicevamo, manca da troppo.
E sognare non costa nulla: De Rossi, Florenzi, Lorenzo Pellegrini, Luca Pellegrini, 4 romani in una squadra romana, 4 giocatori che potrebbero fare gioco alla squadra nel momento in cui la quota di italiani per ogni club diventasse realtà, una pietra quasi in posa, un patrimonio che la società deve preservare senza pensare troppo ai profitti.
Per ora godiamoci le sue evoluzioni, un gran bel vedere, un talento nel fiore degli anni: la Roma ha bisogno di questo.

Laura Tarani