Una stanza tappezzata di stemmi dell’Inter, una finestra, e lui che – a seconda dell’umore e soprattutto dei risultati della Pazza – prende in giro gli avversari o lancia disperato piatti per aria.

E’  il tifoso interista più simpatico e irriverente del web, volto conosciutissimo e non solo ai nerazzurri: con la sua innegabile verve e quell’accento emiliano accattivante, Luca Mastrangelo ha ormai conquistato anche le tifoserie avversarie. Tanto che i commenti ai suoi video vengono da tutte le piazze. Anche perché nel tempo i temi dei  video di Luca si sono ampliati, aggiungendo in maniera ironica e ‘geniale’ anche le vicissitudini delle rivali.

Io stessa l’ho ‘incontrato’ per caso su Youtube e – lo confesso – i suoi videocommenti alle partite dell’Inter sono diventati per me un appuntamento immancabile. Perchè Luca è un tifoso appassionato e coinvolto, ma anche critico e pungente, capace di ‘sfottere’ i suoi ‘nemici’ ma senza mai risultare offensivo, né antipatico.

lucamastrangelo.com

L’occasione della nostra chiacchierata nasce dalla sua ultima novità: il libro, intitolato “Una vita da Mastrangelo”, che da circa un anno era nel suo cassetto dei sogni e che oggi è infine divenuto realtà.

Luca, prima di tutto ti chiedo di raccontare come è nata questa tua avventura che ti ha portato a conquistare il web.

I miei inizi risalgono al 2014, quando ancora non c’era tutto questo affollamento su Youtube di persone che trattavano il calcio, come possiamo vedere oggi. In realtà io ho puntato inizialmente su Facebook, ispirandomi agli opinionisti di certe trasmissioni televisive come Tiziano Crudeli, Tramontana. Youtube sinceramente lo avevo un po’ snobbato. Invece i miei amici mi incoraggiavano a provare, e così ho cominciato. Mai comunque mi sarei aspettato il successo – a livello di popolarità e visualizzazioni – che poi è arrivato.

Precisiamo tuttavia che con Youtube non si diventa ricchi…

Ecco, precisiamolo. Alcuni pensano che gli incassi ricavati da Youtube possano cambiare la vita. E’ solo una leggenda metropolitana, se uno ci dovesse vivere farebbe una vita di stenti. Aiuta, questo sì. Io grazie a questa mia attività social ho ottenuto quello che è il mio primo lavoro, cioè responsabile social della squadra di Pallacanestro Forlì. Poi ovviamente mi sono ritagliato i miei spazi come opinionista sportivo in televisione, con Calcissimo e soprattutto Cartellino Giallo su TeleRomagna.

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E invece l’idea del libro? Quando ce l’ hai avuta?

Già lo scorso anno, proprio per Natale: mi sarebbe piaciuto portare il progetto in porto, però non c’erano tutti i presupposti. Verso settembre invece, grazie all’aiuto e alla spinta di un giornalista –  Riccardo Girardi –  conosciuto tramite la Pallacanestro Forlì, si sono combinai tutti gli ‘ingredienti’ necessari: perché è chiaro che per scrivere un libro avevo bisogno dei supporti necessari. L’occasione è poi arrivata proprio in concomitanza del Natale e fino a oggi, abbiamo venduto più di 1100 copie. Ovvio che il bilancio deve essere annuale, ma la partenza è stata ottima. Inoltre ho avuto modo di inaugurare anche il sito sul quale arriveranno poi delle altre cose, che però non spoilero.

Dicci qualcosa del libro.

Il libro parte dalla mia infanzia – adolescenza: considera che in famiglia mia mamma era assolutamente “a-calcistica” e mio papà un interista tiepido. La mia vita di youtuber comincia verso la seconda metà, inoltre sono compresi anche tutti gli aneddoti della mie vicende allo stadio negli anni da abbonato a San Siro, ossia dal 1997/98 fino al 2016.

PragmaMagazine

Quindi hai assistito anche alla finale di Madrid…

Certo,  nel libro non poteva mancare soprattutto quella, che è stata una delle mie poche gioie nella mia vita da interista. Confesso che se la Juventus dovesse vincere la Champions non ce la potrei fare: già praticamente non perdono mai…

Ma a parte quella del triplete, quale Inter ricordi con più affetto?

L’ Inter dei record di Trapattoni, quella che resta nel cuore di un ragazzino di 10 anni. E poi certi giocatori che non dimenticherai mai, come Zenga…

Lo vorresti sulla panchina dell’Inter?

Sulla panchina dell’Inter ci vuole un allenatore al top: Zenga ci mette l’anima,  ha fatto tanta gavetta, però rischierebbe di essere come Gattuso al Milan. Sono panchine dove i grandi nomi non lasciano tempo di sbagliare.

Come successe anche a Gasperini?

Con Gasperini ci ha messo tanto anche la società, bisogna dirlo. Poi è innegabile che lui ha bisogno dei suoi tempi per lavorare e plasmare i giocatori.

 Spalletti invece mi sembra che ti piaccia…

Io a Spalletti non posso dire nulla perchè ha rispettato l’obiettivo posto dalla società. Ovvio, fa i suoi sbagli, ma molti interisti lo criticano a prescindere perché sono prevenuti. Io non vedo perché dovrei arrabbiarmi con lui, fino a quando gli obiettivi stagionali verranno centrati io sono dalla sua parte. Capisco invece i tifosi della Roma, perchè fino a oggi la squadra non sta rispettando i suoi standard. Magari un giorno arriverà davvero un allenatore top, come Simeone ad esempio, ma finché Spalletti fa il suo dovere a me va bene così. Certe critiche che gli vengono mosse sono superflue: dobbiamo anche tenere conto dei limiti della nostra squadra. E io la conosco bene. Perdo le staffe, ecco, se mi perdi contro Sassuolo e Parma…

Poi con il Sassuolo è recidiva, la sconfitta…

Ma guarda, poi con il Sassuolo, che è la squadra più inutile della Serie A! Hanno tre tifosi di numero, non li sopporta nessuno e per giocare in casa devono venire a Reggio Emilia… Basta, non vedo l’ora che retrocedano.

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Tornando alla rivale tanto odiata, se potessi chi porteresti via alla Juventus? A parte CR7, che non è compreso perchè è troppo scontato.

Fino allo scorso anno ti avrei detto Pjanic. Oggi, vedendo la stagione che sta disputando, ti dico Chiellini. E’ un difensore rude, che sembra un arruffone ma poi… A  Chiellini non fai gol, non c’è niente da fare. Poi oramai ha un’ intesa con Bonucci…

Una curiosità: tutti i piatti che spacchi nei video? Hai una riserva in qualche scantinato, o…

Quello è un altro “tormentone” nato per caso: un giorno ero davvero infuriato e ho rotto un piatto. Adesso è diventato un rituale. Mi chiamano dalle feste, quando hanno dei piatti vecchi che non servono più, oppure vado ai mercatini e mi faccio delle scorte.

Tra gli acquirenti del libro non mancano tifosi di altri colori. Ormai sei conosciuto e apprezzato quasi universalmente, dai…

Sì, verissimo. Sono tanti gli juventini, i milanisti, che hanno comprato il libro o che partecipano commentando i miei video. Questo perchè sanno che a me lo sfottò piace ma mi piace farlo in maniera rispettosa, senza offendere. Ci sta prendere per i fondelli l’avversario, così come fare sana critica quando l’Inter perde.

 

Entrare nel mondo di Mastrangelo è un modo per concedersi qualche minuto di calcio fatto di irriverenza, di cose dette senza peli sulla lingua, con la passione di un tifoso che conosce i limiti della propria squadra e sa toccare i punti giusti anche quando stigmatizza gli avversari. Ma sempre strappandoti un sorriso, con quella parlata e quella simpatia, tipiche della sua terra, riconoscibili tra mille.

Se non lo avete mai seguito, ve lo consiglio!

Daniela Russo