La risoluzione del rapporto di lavoro tra Paulo Dybala e la Juventus è stato vissuto dalla tifoseria come un fatto traumatico.

Era tra i calciatori bianconeri più amati e discussi di questi ultimi anni.
Paulo era qualcosa di più di un calciatore, un vero e proprio Beniamino.

Sarà stata l’aria da eterno ragazzo con un sorriso contagioso, ma era difficile non amarlo.

Arrivato a Torino da ragazzinoo, dopo un periodo al Palermo di Zamparini, “U Picciriddu” approda alla Juventus.

Ed è stato subito amore …

L’argentino gioca un calcio spettacolare dalle giocate ricche di fantasia ed emozione.
E poi, incarna il fratello, l’amico, il fidanzato, il figlio, il nipote che tutti avremmo voluto avere.

Paulo a Torino comincia la sua vita di uomo.
I primi anni è spesso presente la mamma Alicia.
Abita con la sua prima fidanzata in centro.

Inizia a Torino la conquista di tanti trofei.

Ha rapporti ottimi con tutti i suoi compagni, è incredibilmente generoso, e segna tanti gol (memorabile la doppietta casalinga contro il Barcellona di Messi).

Il rendimento di Paulo conoscerà ricorrenti alti e bassi ed il rapporto con mister Allegri non sarà sempre facile. L’argentino non rappresenta l’ideale ricercato dal tecnico.

Sarà con Maurizio Sarri che Paulo darà il meglio di sè e insieme a Ronaldo porterà la Juventus alla conquista del noni scudetto consecutivo e, lui sarà premiato come Migliore giocatore della Serie A.


Paulo sembrava destinato a rimanere alla Juventus per sempre,  chiudendo con la maglia bianconera la carriera di calciatore: una favola per il ragazzone dagli occhi verde acqua marina che fa sognare i tifosi, orfani da tempo di una bandiera.

Ma la fiaba  purtroppo non avrà  un lieto fine, e si trasforma in una doccia “fredda” .

A causa di reiterati tentativi di rinnovo e di tira e molla, improvvisamente  il sodalizio tra il club bianconero e l’attaccante si interrompe.

Non è più intenzione della Juventus rinnovare il contratto alla Joya.

Non ci sono prove, dati diffusi nè dalla Juventus nè dal giocatore perciò è preferibile astenersi da giudizi.

L’unica certezza è la mancata volontà societaria di continuare con il giocatore, liberando Dybala e cosentendogli di uscire  a scadenza contrattuale a parametro 0.

La Juventus cancella Dybala, fa come se non esistesse; ufficialmente non lo saluta, e durante l’addio alla Juventus di Giorgio Chiellini, il giocatore scoppia in un pianto a dirotto.

Lo omaggiano i tifosi in lacrime, i compagni, gli addetti ai lavori.
Lo omaggiano tutti meno loro, i dirigenti e l’allenatore.

Leonardo Bonucci trascina fuori dallo spogliatoio il ragazzo che si offre in tutta la sua fragilità.

E’ emozionato e triste, Dusan Vlahovic non lo lascia mai nemmeno un istante.
Noi tifosi c’eravamo illusi di poter vivere questa splendida coppia a lungo.


La Dirigenza, compreso l’allenatore e la proprietà ha rimosso dai “preferiti” un giocatore che per la Juventus ha fatto molto.

L’uscita di scena traumatica di Giuseppe Marotta, suo grande estimatore , contribuisce molto probabilmente ad allontanare Paulo dalla Società.

Al momento del rinnovo Paulo si trova con una dirigenza nuova.
Federico Cherubini al posto di Paratici e Maurizio Arrivabene come Amministratore delegato, l’artefice della frattura tra l’argentino e la trattativa. 

Arrivabene entra a gamba tesa rigettando l’impregno preso in precedenza. 

Nel momento del rinnovo Paulo inconsciamente non ha più voglia della Juventus, ma non era l’unico ad aver finito un ciclo. Infatti nessuno ostacola la decisione dell’AD, che peraltro non farà nessuna controproposta.

La storia vera  del rinnovo approvato e poi “rigettato” non la sapremo mai.

Paulo è più che mai vicino all’Inter: dispiace ma, per lui come per la Juventus è finito un ciclo.

Oggi Paulo vuole essere protagonista sul serio, non vuole fare più il “raccattapalle” per gli altri. Non vuole più essere “sacrificato” ai margini dei vari Higuain, Ronaldo e alla fine Vlahovic.

Gli auguro ogni bene.
Da tifosa non vivo la sua decisione come un tradimento.

Il giocatore è un uomo e non è un tifoso, il benessere è la sua priorità, idem le ambizioni. Volendo restare in Italia, l’unica possibilità per essere competitivi al di fuori della Juventus è l’Inter che vanta ora la squadra migliore.

E’ tempo di lasciarlo in pace e soprattutto andare.

Il rapporto di Paulo Dybala e la Juventus  è un matrimonio arrivato al capolinea: come due vecchi coniugi  che si sono vicendevolmente delusi e che cercano una boa di salvataggio.

Dybala prenderà un’altra strada, indosserà un’altra maglia ma la Juve?
In casa bianconera anche altri giocatori iniziano a mostrare insofferenza (e anche parte della tifoseria). 

La Juventus non è più la stessa, non offre più sicurezza e i giocatori pare non abbiano più fiducia nella ricostruzione e nel reale progetto (troppo fumoso ad oggi): sia per i risultati che per gli obiettivi futuri.

Se il Presidente Agnelli sostiene di amare l’Inter, di voler bene a Marotta e a Steven Zhang, perchè dovremmo rimproverare a Dybala di vestirsi  in  nerazzurro?!

In questo recente passato, la Juventus ha potuto disporre di coppie stellari in attacco di cui Paulo è sempre stato protagonista: Dybala Higuain, e Dybala e Roanaldo.
Questo nessuno potrà mai portarcelo via!!!

 

Cinzia Fresia