Napoli-Juve si avvicina: quattro tifosi nati a Napoli ma che tifano per la Juve ci spiegano il loro essere bianconeri

Forse sono di parte -non ho mai fatto mistero di essere napoletana ma di fede bianconera- ma è un dato di fatto che non rappresento un caso isolato. Ebbene si, esistono molti cittadini napoletani che all’azzurro preferiscono il bianconero. Questo non significa non amare la propria città, la sua storia, i suoi sapori e i suoi colori… Io, come molti altri, sono napoletana ma tifo Juve! Da molti concittadini questo è qualcosa che va contro natura, qualcosa di assurdo… “La Juve non è la squadra della mia città!” Verissimo ma prima di considerarci ‘traditori’ ricordate che il calcio è uno sport e come tale lascia a tutti la libertà di tifo. Il calcio non è geografia nè tantomeno ha a che fare con eventi storici…il calcio è emozione, passione, qualcosa di irrazionale che ti smuove l’animo.

GOBBO-NAPOLETANO

Spesso siamo additati come traditori in quanto veniamo meno al senso di appartenenza. Mi dispiace informarvi che nonostante il mio cuore batta per per la Juve, nonostante viva a Torino da quattro anni, sono legatissima alla mia città, alle mie radici, al mio dialetto, al mio Vesuvio, alla mia cultura e sono orgogliosa di essere napoletana. Un legame che, quando vivevo a Napoli mi portava a impegnarmi e arrabbiarmi per la “Terra Mia” (per citare il ‘nostro’ Pino Daniele); radici che oggi che vivo altrove porto dentro ed esterno quotidianamente nei gesti, nel calore, nella passione, nella cucina, nel nostro tipico modo di relazionarci donando e accettando il diverso (come ci insegna la nostra cultura) perchè il qualunquismo non si confà all’intelligenza del nostro popolo.

Silvia Spasiano, Armando Chartier (youtuber), Federico Facello e Marco Cafariello sono quattro tifosi che come me, affermano “Sono napoletano ma tifo Juve” …

Cosa rappresenta per te Napoli Juve (in senso generale) e come vivi questa partita?

SILVIA: Napoli-Juventus per me juventina partenopea (fino al midollo) è solo un altro avversario da battere nè più nè meno… in generale essere juventino a Napoli è sempre un dentro o fuori: non ci sono vie di mezzo…se vinci godi, se perdi devi subire sfottò pungenti che possono durare all’infinito.

FEDERICO: Una partita come un’altra che vale sempre tre punti…Ovviamente, però, per un cittadino napoletano tifoso della Juve resta pur sempre una partita “particolare”, una sorta di “derby” personale con annessi sfottò e prese in giro che, finchè restano sul punto di vista sportivo e non scivolano su quello personale, sono anche simpatici e fanno parte del gioco.

Perché credi che a Napoli sia “La partita”?

MARCO: A Napoli tendono, spesso, a confondere lo sport, il gioco con il sociale, con la politica: identificano la Juve con il potere del nord e, dunque, cercano una fantomatica rivalsa nel calcio.

ARMANDO: In realtà per i tifosi azzurri è ‘La partita’ perchè in fondo… diciamoci la verità… battere la squadra più forte del campionato è un piacere per tutti…!

Dispiegamento di forze dell’ordine, mistero sul soggiorno della Juve, dichiarazioni del primo cittadino: cosa ne pensi?

FEDERICO: Credo che mai come quest’anno si stia esagerando, raggiungendo dei livelli di tensione che non fanno parte più del gioco del calcio. Ritengo che sia inammissibile che una squadra di calcio, qualunque essa sia, non possa soggiornare tranquillamente nella mia città in attesa della gara di  Coppa Italia ma debba essere costretta a tornare a Torino per poi ritornare nel giro di pochi giorni. Purtroppo credo che anche i mass-media locali, giornali, radio, televisioni, alimentano e non poco, un clima di per sè già tutto fuorchè sereno.

ARMANDO: Riguardo questo schieramento di polizia e le dichiarazioni del sindaco dico solo che tutta la città ne esce sconfitta perchè alla fine non si da una bella immagine…certe persone prima di parlare dovrebbero contare fino a dieci…

Sei mai stato a Torino/allo Stadium?

MARCO: Certo… almeno tre volte a stagione: ero presente alla prima storica gara ufficiale contro il Parma; c’ero il giorno dell’addio di Del Piero. E’ uno stadio “all’inglese”, nulla a che vedere con gli atri impianti italiani. Un orgoglio per noi bianconeri!

FEDERICOPer mia fortuna, spesso, nonostante la distanza (anche se vorrei poter essere presente con una frequenza maggiore). Ho visto la Juve a Torino anche al Delle Alpi e all’Olimpico e devo ammettere che da quando esiste lo JStadium è tutt’un’altra cosa: una vera e propria perla dal punto di vista delle infrastrutture sportive per il nostro Paese.

napoletano j“Ti odiano a Napoli e pure a Torino” : hai mai percepito ciò?

SILVIA: Sono stata più volte sia allo Stadium che in giro a Torino e non ho mai percepito nessun odio da parte dei cittadini torinesi nei confronti di noi meridionali… anzi ho molti amici di Torino juventini e non (anche di fede granata, interista..) ma mai e dico MAI ho avuto problemi di discriminazione.

MARCO: Ho amici di Torino, ho avuto ragazze di Torino, sono stato a Torino molte volte e non ho mai percepito di essere odiato in quanto venuto da Napoli… purtroppo, non posso dire lo stesso di alcuni napoletani nei confronti di chi è juventino, o peggio, napoletano-juventino…

Ti giro una domanda che sicuramente ti sarà stata fatta mille volte: “Quando senti inneggiare al Vesuvio…?”

ARMANDO: Quando sento inneggiare il Vesuvio mi accorgo che proviene solo da una piccola porzione di persone estremiste che in realtà sono presenti in ogni curva di ogni squadra fino ai dilettanti e contro i quali userei semplicemente il metodo dell’indifferenza…

MARCO: Il coro sul Vesuvio è stupido e da condannare … come sono da condannare gli assalti alla Juve quando arriva in città, le repressioni che subiscono in molti nella mia regione per il solo fatto di essere bianconeri.

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E’ tutta colpa di Cavour e Garibaldi?

MARCO: Io lascerei Cavour, Garibaldi ma anche gli uomini valorosi delle Quattro giornate di Napoli, fuori dai discorsi calcistici. Parliamo solo di calcio che è passione, forte ma è comunque un gioco…!

FEDERICO: Su questa affermazione, come sul fatto di ritornare indietro di centinaia di anni al Regno delle Due Sicilie, beh mi viene da ridere, credo che chi ama davvero la città di Napoli (che tra l’altro negli ultimi anni sta facendo dei notevolissimi passi avanti) invece di voltarsi all’indietro e pensare al passato debba, nel proprio piccolo, impegnarsi per migliorare gli aspetti che una metropoli come quella partenopea ha da migliorare. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto sia in Italia che all’Estero e ritengo che Napoli sia una delle più belle città al Mondo, ricca di storia, di cultura, alle volte, purtroppo, il vero problema di Napoli è parte dei miei cittadini che con il proprio operato non rispetta la terra in cui vive.

Il luogo comune, l’insulto, la cosa più assurda che ti viene detta in quanto sei nato a Napoli ma tifi per la Juve…

MARCO:Non sei un vero napoletano“: questo per me è l’insulto peggiore perchè io amo la mia città e penso che coloro che non sono davvero  napoletani sono quelli che la infangano quotidianamente con cose che esulano completamente dal calcio…

ARMANDO: La cosa più assurda che mi viene detta essendo io juventino e che in quanto tale non meriterei nè di vivere qua , nè di parlare il loro dialetto e nè di ascoltare musica napoletana o di godere di opere di stampo napoletano… questo non lo accetto la trovo proprio una forma di razzismo e di ignoranza allo stato puro!

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Ti offro la possibilità di spiegare perché tifi Juve (anche essendo nato a Napoli) e perché a tuo avviso è una cosa lecita.

ARMANDO: Spiegare perchè uno tifa Juve essendo di Napoli per me è semplicissimo…Io reputo ciò una passione, un sentimento, un amore e sappiamo che tali sentimenti non sono frutto di un volere ma bensì sopraggiungono così all’improvviso, quando meno te lo aspetti…! Quando ti innamori di una ragazza non è che guardi da dove viene, di che colore è…ti innamori e basta e una volta innamorati è finita, lo sarà per sempre (magari con una donna no)  ma con una squadra di calcio è per tutta la vita.

FEDERICO: Il “merito” va attribuito a mia nonna materna (che purtroppo da qualche anno non c’è più). Mi preme sottolineare che sono diventato juventino nel periodo in cui la juve non vinceva praticamente nulla, gli anni del Napoli di Maradona, del Milan di Sacchi -quel decennio che andò dal 1985 al 1995 dove, se la mia memoria non mi abbandona, abbiamo vinto “solo” due coppe Uefa e una coppa Italia per poi, con mister Lippi tornare ai fasti di un tempo – . Insomma sono diventato juventino grazie a mia Nonna Alberta e sono rimasto tale anche quando per tanto tempo non si vinceva, nonostante la mia tenera età, nonostante Maradona, nonostante vivessi a Napoli…

Caterina Autiero