Dopo i passi falsi contro Sassuolo, Sampdoria, Empoli e Carpi gli Azzurri volevano sfatare il tabù “piccole” e fare il risultato sul campo del Chievo: in una partita decisiva per trovare conferme il Napoli c’è e vola al secondo posto.

Al Bentegodi la squadra di Sarri conquista la quarta vittoria consecutiva in campionato grazie al settimo sigillo del Pipita (che non segnava in trasferta da 9 mesi). La mano del tecnico è evidente, il Napoli ha l’identità di una squadra completa e vincente: gioca bene e convince; ha personalità e impone il proprio gioco rischiando pochissimo.

Il Napoli ha fatto la partita provando, sin dall’inizio, a sfondare la retroguardia clivense. I partenopei giocano tutto il tempo palla al piede e in due occasioni vanno vicinissimi al gol con Higuain, ma la palla finisce sul palo. Il Chievo è tutto nella propria metà campo e prova a colpire di contropiede: l’unica occasione porta la firma di Castro ma la palla esce abbondantemente a lato.

Nella ripresa i padroni di casa scendono in campo più propositivi ma lasciano inevitabilmente spazi: pane per i denti del Pipita che impensierisce Bizzarri in più occasioni. Prima ci prova con un tiro da fuori, poi lo punisce, poi ci riprova ma sfiora la traversa.

Il Chievo, “bestia nera” dei partenopei, ha fatto ben poco per cercare di arrestare la corsa azzurra e portare a casa il risultato che manca da quasi un mese. Per tutto il primo tempo, infatti, ha superato la propria metà campo solo in un’occasione (che per poco non costava il gol agli azzurri), poi è stato solo gioco di disturbo, di copertura con ben 11 uomini dietro la linea del pallone.

Tre punti, su un campo difficile, contro un avversario non facile (soprattutto per chi con le “piccole” inciampa) valgono per Higuain e compagni il secondo posto in compagnia di Inter, Lazio e Fiorentina, ad appena due punti dalla Roma capolista.

 

Caterina Autiero