La  Juventus sperimentale di Maurizio Sarri ha mosso i primi passi nell’International Champions Cup.

Le due amichevoli contro Tottenham e Inter hanno dato alcune indicazioni su come vorrà essere il nuovo assetto della Juventus secondo le direttive del neo tecnico.

Il calcio estivo rimane sempre in una fase interlocutoria, puo’ dire tutto e niente, soprattutto per i bianconeri, la cui chiusura di stagione, aveva destato perplessità  e profondi interrogativi.

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immagine: Notizie Calcio Napoli

La Juventus trovata da Sarri era da tempo abituata ad un atteggiamento attendista, coperta in difesa ma priva di centrocampo di supporto agli attaccanti, i quali, stanchissimi e imprecisi in area per la doppia funzione, pagavano per il dispendio  energetico un conto  salatissimo, soprattutto in Champions.

In queste amichevoli estive, tale modalità è stata nuovamente riscontrata: giocatori ancora molto incerti se proiettarsi in avanti o arretrare -un’abitudine  è dura a morire e Sarri non è dotato di bacchetta magica, per sua stessa ammissione- .

Serve del tempo, per assimilare la mentalità per  creare una nuova squadra, però si intravede qualcosa – chiaro  le condizioni ambientali asiatiche e il duro allenamento, non aiutano-.

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immagine: Juventus

Tecnicamente, l’allenatore propone uno schieramento già sperimentato al Napoli. Un modulo 433, in cui superata la prima pressione avversaria, la squadra cambia assetto ridisponendosi in un  442, permettendo ad una delle punte -in questo caso, Bernardeschi- di passare indietro nella linea dei centro campisti, rimanendo sulla destra, per evitare a Cristiano Ronaldo (34 enne) di disperdere energie a difendere, togliendogli lucidità in attacco.

Nella Juventus di Allegri, al contrario, CR7 dava molto supporto a centrocampo, cercando di colmare i vuoti alterni lasciati da Pjanic, situazione che non dovrebbe più ripetersi grazie all’inserimento di Rabiot (ancora in fase di ambientamento).

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immagine: Quotidiano.net

Il primo obiettivo del tecnico toscano è quello però di ottimizzare le forze a disposizione.

Attualmente Matuidi pare non essere a suo agio in questo meccanismo, e servirebbe  un’altra punta della medesima velocità, che dialoghi al meglio con Cristiano Ronaldo.

Maurizio Sarri, dovrà confrontarsi con le esigenze di mercato della Società, in cui sono in ballo i destini di alcuni giocatori, come Dybala in predicato di andarsene e Higuain la cui intenzione è quella di restare in bianconero.

 

Cinzia Fresia