Sarà la Cina l’avversaria dell’Italia
negli ottavi di finale dei Mondiali di calcio femminile

Ebbene, saranno le asiatiche, qualificate come terze nel Gruppo B (dietro a Germania e Spagna) quelle da sconfiggere per continuare a sognare.

Il match, valido per l’accesso ai quarti, si disputerà martedì 25 giugno, con inizio alle 18, a Montpellier.

Si prospetta una sfida in cui servirà la massima concentrazione e soprattutto occorrerà non avere affanno contro una selezione che, anche se approda come una delle migliori terze, risulta essere una delle migliori difese del torneo: solo un gol subito (solo Stati Uniti e Germania hanno fatto meglio in tutto il Mondiale) ma anche solo uno realizzato.

Generalmente scende in campo con il 4-4-2 e con un atteggiamento attendista.
E’ sicuramente un’avversaria ostica che ha una lunga tradizione.

nazionale cinese femminile

La storia del calcio femminile cinese

Tutto ebbe inizio sul finire degli anni ’70. Dopo la morte di Mao il calcio femminile emerse definitivamente in Cina grazie a una gara disputata a Xi’an fra due squadre di middle school femminili che richiamò molta attenzione tanto da indurre anche altri istituti a partecipare e al governo locale di organizzare un torneo inter cittadino, ovvero la prima manifestazione di calcio femminile nella storia cinese.

Dalla cittò di Xi’an, il calcio femminile si è poi diffuso anche nei grandi poli della Cina: le squadre erano proprietà della commissione sportiva della città seguendo la tradizione comunista dello sport cinese e molte delle ragazze ingaggiate precedentemente praticavano il basket.

Sull’onda di una crescita notevole, nel 1982 si svolse la prima competizione nazionale di calcio femminile e nel 1986 la Cina partecipò alla sua prima Asian Cup trionfando nettamente sulle avversarie.

L’anno successivo ci fu una triste battuta d’arresto. Siccome il calcio femminile non era una disciplina olimpica, il ministro dello sport cinese optò per escluderlo dai Giochi Nazionali da disputarsi nel 1991. I governi locali sciolsero le squadre. 

A ridosso degli anni ’90, in seguito del secondo successo nell’Asian Cup, la nazionale trovò il suo primo sponsor che sopperì al mancato supporto della federazione, che finanziava solamente la deludente nazionale maschile.

Il calcio femminile tornò a crescere nel 1994, quando il comitato olimpico decise di introdurlo per la prima volta a Atlanta 96: una decisione che portò il ministro dello Sport a riconoscere e finanziare le donne, che ottennero pari diritti.
Passi importantissimi che culminarono con un approdo alla finale del Mondiale del 1999.

Le cinesi, però, dopo il grande exploit degli anni ’90, non sono più  riuscite a riconfermarsi ai vertici del calcio mondiale.

In America le cinesi diventano le Steel Roses

Pasadena, per la prima volta la nazionale cinese arriva a giocare una finale di Coppa del M ondo. Contro le padroni di casa a stelle e strisce, le asiatiche arrivarono a toccare il cielo con un dito salvo poi essere sconfitte ai rigori.
Risale a quell’evento l’appellativo di Steel Roses dato in patria a quella squadra “tosta come l’acciaio” ma pur sempre composta da donne che nella tradizione cinese sono paragonate alle rose.

Il ct Jia Xiuquan

Guida le cinesi dal 2018, succedendo all’islandese igurður Ragnar Eyjólfsson.
Ha un passato da calciatore, attaccante per l’esattezza e, da allenatore ha allenato tutte le giovanili maschili della Cina. Ora, con le Rose d’acciaio ha l’obiettivo di migliorare o almeno equiparare il risultato ottenuto nell’ultimo torneo (i quarti).

Wang Shuang , la rosa che brilla

E’ l’unica calciatrice nella selezione delle Steel Roses a militare in Europa, gioca in Francia nel Paris Saint Germain ed è la stella della squadra.
La 24enne gioca come trequartista muovendosi fra le linee ed è stata soprannominata dai tifosi parigini Lady Messi ( 7 gol ed 8 assist nelle 18 partite di campionato che ha disputato) e tanto estro.
Lo scorso anno è stata eletta miglior calciatrice del continente asiatico.

Le calciatrici cinesi sono piccole e molto rapide, caratteristica che, in genere, crea qualche difficoltà alle italiane.
Contro una nazionale che concede poco, inoltre, servirà pazienza, forza nervosa e soprattutto tanta cinicità e concretezza sotto porta.

fifa wwc

Il cammino da qui in avanti è tutto in salita ma c’è tanta voglia di percorrerlo sospinte da un Paese che di gara in gara si sta finalmente innamorando delle Ragazze Mondiali.

 

Caterina Autiero