La banalità non fa parte di Federico Dimarco.

Le sue reti arrivano per stupire, non solo per utilità ma anche ( e soprattutto) per bellezza.

Il giocatore, classe 1997, arriva al Verona  dall’Inter in prestito e da giovanissimo era  avvezzo al gol: infatti Dimarco nasce esterno offensivo e questa propensione si vede ancora oggi in campo per come spinge sulla fascia.

Federico, milanese doc,  cresce tra le fila dei nerazzurri: dall’età di soli 8 anni fino a arrivare ai 17 con l’esordio in prima squadra grazie a Roberto Mancini. In quella medesima stagione vince il Torneo di Viareggio con la Primavera.

Ha un lungo cammino di prestiti alle spalle: Empoli, Sion, Parma. L’esperienza in Svizzera tuttavia esce male, con un brutto infortunio, e finisce anche peggio con sole 9 presenze.

L’Inter allora si attiva per riportare il ragazzo a Milano e la sua vita cambia quando il Verona mette gli occhi su di lui, dopo la parentesi parmense che non soddisfa le aspettative.

Juric capisce immediatamente che il giovane milanese può diventare cardine nel suo sistema di gioco: non tanto per le marcature ma quanto per i suoi movimenti sulla fascia e per le sue imbeccate ai compagni.

Lo scorso dicembre difatti le statistiche di Dimarco davano un totale di 5 assist e una media di 2,4 cross a partita durante i tre mesi di questo campionato.

Federico Dimarco
Fonte immagine prof. Twitter Dimarco

Il processo di trasformazione da esterno d’attacco a terzino procede non senza difficoltà, ma Federico ha ancora tanto tempo per migliorare.

Il Verona proverà sicuramente a assicurarselo a titolo definitivo, anche perché Dimarco appare oggi quasi inamovibile per Juric: insieme a Darko e Zaccagni sono i fiori all’occhiello della formazione gialloblu.  

Il ragazzo è legato all’Inter fino al 2023: per portarlo in Veneto ci vorranno almeno 4-5 milioni e tutto dipenderà anche dalle contromosse dei nerazzurri.

È possibile che la definizione del futuro di Dimarco possa essere anticipata anche a questa estate.