Fabio Cannavaro, da Napoli alla conquista del Mondo 

 

Napoli, 13 Settembre 1973: nasce Fabio Cannavaro, il piccolo scugnizzo diventato presto Gigante.

Boccoli biondi, occhi azzurri, un sorriso smagliante e una furia agonistica senza eguali: è così che gli abitanti del quartiere Soccavo ricordano il piccolo Fabio.

E’ così che ricordiamo ancora oggi Cannavaro, l’uomo che contribuì a portare l’Italia sul tetto del mondo.

L’uomo che il 27 Novembre 2006 conquistò il suo meritatissimo Pallone d’Oro.

Sebbene non fosse dotato di eccelsa statura, Cannavaro fin dagli esordi nelle giovanili del Napoli si fa notare per un’incredibile capacità di anticipo, la velocità, la precisione negli interventi in scivolata e per un notevole stacco di testa che spesso gli assicurava anche qualche gol in cassaforte. Cresciuto sotto l’ala protettiva di Ciro Ferrara, suo compagno di reparto, ben presto diventa pedina inamovibile della difesa Azzurra.

Non sarà però il Napoli a renderlo grande.

Ceduto a malincuore per problemi di bilancio al Parma, con Buffon e Thuram compone una delle retroguardie più importanti del panorama calcistico di metà anni ’90, portando il Parma da squadra di provincia al tetto d’Europa con la storica vittoria della Coppa Uefa nel 1999.

Con i ducali vince anche due Coppa Italia e la  Supercoppa italiana. Da segnalare un secondo posto nella stagione 1996/97, dietro alla Juventus, dopo averle dato filo da torcere fino alla fine.E poi arrivò la Juve, il Mondiale… e la Gloria.

 

Il 30 Agosto 2004 raggiunge Buffon e Thuram alla Juventus, dove si impone definitivamente come uno dei difensori più forti del mondo. Sebbene quella con i bianconeri sia una storia d’amore travagliata, dovuta allo scandalo Calciopoli e al suo conseguente addio dopo la retrocessione in Serie B – cessione da lui chiesta e mai perdonata dai tifosi – è con la maglia Vecchia Signora che apre un’ulteriore pagina calcistica per prendersi meritatamente la Gloria.

E’ ancora nei nostri occhi lucidi quel Mondiale.

E’ ancora nel nostro cuore quella Coppa.

E’ ancora nella nostra testa quell’urlo al cielo. Azzurro. Come l’infinito.

Berlino, 2006: l’Italia è campione de Mondo. 

Una Coppa arrivata dopo 24 anni.

Una Coppa, una gioia, un’emozione che oggi siamo qui tutti a rivivere, con rimpianto e con rabbia per quello che dopo è stato per noi il Mondiale con il seguire degli anni.

Il Capitano Cannavaro ci conduce da condottiero verso la Storia.

 

E nella Storia ci rimarrà anche lui, con la vittoria del Pallone d’Oro.

Sono passati gli anni e non sono mancati altri scenari calcistici, le polemiche,  problematiche private e personali.

 

Ma nessuno potrà mai dimenticare lo Scugnizzo dal sorriso entusiasta diventato Leggenda.

Giusy Genovese