Donnarumma e Cutrone: personalità diverse, trascorsi diversi ma stesso obiettivo, riportare il Milan in Champions League.

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Un anno di differenza, classe 1999 il primo, 1998 il secondo; il portiere di Castellammare di Stabia cresciuto nelle giovanili del Napoli, l’attaccante, di Como, già a 8 anni faceva sognare i pulcini del Milan con le sue prodezze.

Cutrone silenziosamente e a suon di gol si è preso il Milan, la strada di Gigio invece è stata più tortuosa e irrequieta. Ruoli diversi, ma stessa stoffa da campioni. La vita però, si sa, è un’alternanza di alti e bassi e anche per i campioni rossoneri è così.

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Da un lato Donnarumma che con le sue prestazioni di altissimo livello dimostra di aver ritrovato la giusta serenità, dall’altro Cutrone che, a causa dell’arrivo di Piatek – poco più grande di lui(1995) –  rischia di vedersi oscurato.

Il portiere è tornato a essere il fuoriclasse che avevamo potuto ammirare qualche stagione fa. Nella Top ten dei migliori giocatori in Europa dell’ultimo mese, secondo l’osservatorio di calcio Cies, con la Roma la sua eccelsa prestazione ha garantito alla squadra di Rino Gattuso di portare a casa almeno un punto. Con il Cagliari raggiungerà un nuovo record: 150 presenze in serie A tutte con la maglia rossonera.

A soli 19 anni  nessuno era mai riuscito a far meglio, nemmeno Maldini.

Le sue parate si stanno rivelando sempre più decisive per l’obiettivo finale del club:  raggiungere la zona Champions.

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Cutrone, 9 reti fino a oggi tra campionato e Coppe – decisivo in questi mesi più di quanto lo sia stato l’ormai ex Milan Gonzalo Higuain – si è ritrovato invece nelle ultime partite a fare i conti con la panchina, al freddo e al gelo, mentre la new entry Piatek  da titolare  cominciava a conquistare i cuori dei tifosi rossoneri. Per ora non possono convivere nella stessa formazione: parola di Rino Gattuso, che considera comunque il giovane comasco una grande risorsa.

Dal canto suo Cutrone – a cui non può non pesare questo confronto – cerca di dimostrare la sua voglia continua di migliorarsi e di giocarsi il posto con il campione polacco. Nel giorno di riposo concesso dal tecnico dopo la partita con la Roma, l’unico ad allenarsi a Milanello è stato proprio Patrick. Lo spirito è quello giusto e questa “competizione” in casa spingerà di certo il comasco a far sempre meglio, per poter guadagnare il suo posto da titolare.

La voglia di vincere e di sfondare non fermerà ora questi giovani campioni, che sicuramente regaleranno ancora grandi emozioni sia in casa Milan sia in Nazionale.

Alessandra Cangialosi